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Lunedì 16 MARZO 2020
Coronavirus. Cimo Lazio: “Il Policlinico Umberto I di Roma ad alto rischio. Deve essere commissariato”

Per il sindacato le inadempienze sono molteplici, gli operatori sanitari lavorano senza i dispositivi di protezione personale, manca un’adeguata organizzazione: nell’Ufficio dei medici competenti preposti alla Sorveglianza sanitaria lavora un solo medico e le oncologie sono implose. Lavra: “Chi ha sbagliato paghi”.

“Sono molte settimane che gli operatori sanitari dell’Umberto I lavorano senza i dispositivi di protezione personale perché non sono stati loro messi a disposizione. Questa la prima vera causa di questa epidemia nell’Ospedale. La seconda è l’atavica organizzazione che non c’è. Se facessimo il test per il CoVid19 a tutti gli operatori sanitari del nosocomio che sono venuti a contatto coi casi trattati, avremmo sorprese ben più significative di quelle dei calciatori o dei Presidenti di Regione”.
Così Giuseppe Lavra, Segretario Regionale Cimo Lazio che chiede il commissariamento del Policlinico romano.
 
“I medici sono le vere vittime di una sorta di disastro annunciato che va correlato al caos organizzativo atavico dell’Umberto I, precipitato anche negli ultimi tempi a causa dello smantellamento di fatto dell’Ufficio dei medici competenti preposti alla Sorveglianza sanitaria dei lavoratori e punto di riferimento per gli stessi – ha detto Lavra – tale ufficio può contare solo su una unità di medico competente che, per quanto qualificato, non può certo da solo seguire oltre 5500 dipendenti, peraltro senza il medico competente autorizzato. È evidente che in tale situazione è venuto a mancare il ruolo prezioso dei medici competenti ed il loro apporto, peraltro sottolineato ed auspicato da precise direttive regionali”.
 
Il percorso del malato all’Umberto I è ormai fuori controllo, prosegue Lavra “infatti è certo che in due Reparti vi sono 8 malti infetti dal CoVid19 su un totale complessivo di 16 e non è possibile accertare altri dati”.
 
“Le oncologie sono letteralmente implose per assoluta mancanza di direttive operative – aggiunge Lavra – peraltro previste specificamente dalla Protezione Civile, oltre che a causa del lavoro usurante cui gli operatori sanitari sono stati costretti da molti mesi. Infatti hanno dovuto lavorare in condizioni lavorative drammatiche e in grave sotto organico. Sono invece solo offensive le squallide insinuazioni contenute nelle motivazioni che sono state pubblicate circa le cause del contagio. Ieri sera una di queste vittime è stata ricoverata d’urgenza allo Spallanzani, a questo valoroso medico vanno fraterni auguri di pronta guarigione”.
Cimo Lazio, avendo da tempo più volte denunciato inutilmente quanto stava accadendo al Policlinico Umberto I – conclude – esprimendo profonda amarezza e indignazione per la tristissima situazione, ne chiede l’immediato commissariamento”.

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