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Martedì 03 APRILE 2012
Prato. Sequestrati farmaci irregolari per 17 mila euro. Tre persone denunciate

Scoperte in una farmacia decine di confezioni di farmaci di classe "A" private della fustella, per le quali era stato già chiesto il rimborso al servizio farmaceutico regionale. Una seconda operazione ha permesso di individuare un traffico di medicinali di produzione asiatica destinati alla comunità cinese.

Blitz dei Carabinieri del Nas di Firenze che hanno scoperto in provincia di Prato, una truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale ed un traffico illecito di farmaci vietati e pericolosi per la salute pubblica.

Nel corso di una prima ispezione effettuata presso una farmacia, i militari hanno individuato diverse decine di confezioni di farmaci di classe "A" (medicinali essenziali e per la cura di malattie croniche, a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale) private della fustella, rimossa dalla farmacista titolare dell'esercizio, per le quali era già stato richiesto il rimborso al servizio farmaceutico regionale.
Nel corso dell'operazione sono state trovate, pronte per la vendita, 15 confezioni di medicinali (alcune delle quali ad azione stupefacente) decorsi di validità. I farmaci, del valore di 2mila euro, sono stati sequestrati e i carabinieri hanno denunciato all'Autorità Giudiziaria la farmacista per truffa ai danni del Ssn e commercio di farmaci scaduti.

I Carabinieri del Nucleo toscano, inoltre, a seguito di una segnalazione pervenuta dalla dogana belga, hanno individuato un traffico di medicinali di produzione asiatica, importati tramite corriere e destinati ad essere distribuiti fra la comunità cinese. L'indagine ha consentito di denunciare i destinatari delle spedizioni: due soggetti di nazionalità cinese abitanti a Prato, per illecita importazione di farmaci ed esercizio abusivo della professione di farmacista e di sequestrare 3 plichi contenenti un totale di 1600 confezioni di farmaci (antinfiammatori, antidolorifici, per la disfunzione erettile e pediatrici) recanti etichettatura in lingua cinese o completamente anonimi e privi di autorizzazione per l'immissione in commercio, per un valore di 15mila euro.

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