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Giovedì 05 APRILE 2012
Lombardia. Passa legge per vendita patrimonio immobiliare. Ospedali compresi

Il Consiglio regionale lombardo ha approvato il ddl della Giunta che prevede la possibilità di vendere beni immobiliari pubblici, compresi quelli di Asl e ospedali. Formigoni: “Proventi utilizzati per migliorare il servizio pubblico”. Il Pd: “Quelle strutture non appartengono alla Giunta ma a tutti i lombardi”.

Il patrimonio immobiliare di ogni soggetto pubblico in Lombardia, tra cui anche Asl e ospedali, potrà essere venduto, dismesso, valorizzato, riqualificato o gestito con società o fondi immobiliari appositamente costituiti e promossi dalla Giunta regionale. E' quanto prevede uno degli articoli del progetto di legge, di iniziativa della Giunta, “Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione”, detto 'Crescilombardia', approvato ieri dal Consiglio regionale.

Il patrimonio di Asl, ospedali e Irccs (nella parte in cui sono equiparati al sistema sanitario pubblico) potrà quindi anche essere venduto. Ma come spiegano fonti della Regione, e come ha precisato anche lo stesso presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, si tratta di una possibilità, non di un obbligo, e serve la previa intesa con gli enti interessati, quali Comuni, Asl e ospedali, e un passaggio nella commissione consiliare regionale. L'obiettivo è recuperare risorse da investire per il potenziamento delle strutture sanitarie che appartengono al proprietario degli immobili. ''Il patrimonio pubblico – ha detto un paio di giorni fa Formigoni - è uno dei grandi asset italiani per uscire dalla crisi, ma che spesso viene trascurato e non valorizzato. Noi in Lombardia vogliamo che questo patrimonio, spesso dovuto alle donazioni dei nostri cittadini, possa essere valorizzato, perché i proventi siano utilizzati per migliorare ancora il servizio pubblico, ad esempio a livello sanitario. Le risorse rimarranno in capo ai titolari dei patrimoni''.
 
Uno strumento pensato dalla giunta lombarda simile a quello usato per i terreni dell'Expo e alla legge approvata dalla Regione Toscana a fine gennaio, che parla invece della formazione di Programmi Unitari di Valorizzazione territoriale (Puv). Da quanto si è appreso, la Lombardia starebbe pensando di vendere gli edifici di 5 ospedali ormai in disuso, cioè i 'vecchi' ospedali di Vimercate, di Legnano, Como, Bergamo e Monza. Si tratta di immobili non più utilizzabili a scopo sanitario (che hanno dunque perso la destinazione sanitaria) e quindi dismessi. Il valore stimato dei 5 ospedali in questione ammonta a circa 200-300 milioni e il piano prevede, da quanto spiegano in Regione, che vi sarà una partnership pubblico-privato.
 
 I soggetti privati infatti dovranno mettere delle quote, di circa 400-500 milioni, per trasformare le strutture degli ospedali in modo da renderle vendibili. Critiche sul provvedimento le opposizioni. "La Regione Lombardia si prende la facoltà di decidere da sola sul destino dei patrimoni di ospedali e Asl, in gran parte frutto delle eredità di privati ed enti locali che appartengono non alla Regione ma a tutta la comunità. Non è condivisibile", sostiene la vicepresidente del Consiglio regionale, Sara Valmaggi (Pd). "La Giunta con questa norma, attraverso la costituzione di una società o di un fondo immobiliare - spiega - può utilizzare il patrimonio immobiliare, valorizzandolo o alienandolo, senza il coinvolgimento diretto della Commissione Sanità del Consiglio regionale, degli enti locali, dalla Conferenza dei Sindaci".
 
A.L.
 

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