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Giovedì 26 MARZO 2020
Coronavirus. Ass. Coscioni: “Indispensabile ricorso a Ivg farmacologica e Day hospital”

"Per ridurre gli accessi in ospedale e il rischio di contagio da coronavirus, l'attuale scenario dovrebbe garantire, in questo momento più che mai, l'opportunità di ricorrere ad alternative valide rispetto al ricovero ospedaliero, come l'Ivg farmacologica, consentendo di svolgere alcune fasi della procedura anche presso un consultorio". Così il segretario dell'Associazione, Filomena Gallo.

"In uno stato di emergenza, come quello attuale, caratterizzato da provvedimenti generali volti al contenimento del virus, riteniamo necessario che il Ministero della Salute preveda degli interventi specifici - anche temporanei e sottoposti a successive valutazioni - volti a tutelare il diritto alla salute di tutte le donne, comprese quelle che decidono di intraprendere una interruzione volontaria di gravidanza". Dichiara Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni.

"Per ridurre gli accessi in ospedale e il rischio di contagio da coronavirus, l'attuale scenario dovrebbe garantire, in questo momento più che mai, l'opportunità di ricorrere ad alternative valide rispetto al ricovero ospedaliero, come l'Ivg farmacologica, consentendo di svolgere alcune fasi della procedura anche presso un consultorio", prosegue.

"Da anni l'Associazione Luca Coscioni, insieme ad Amica e altre associazioni, porta all'attenzione delle istituzioni azioni a tutela del diritto delle donne a scegliere, anche in virtù di una adeguatezza delle prestazioni. L'alternativa farmacologica rappresenta una possibilità in grado di agevolare una procedura attualmente complessa e di abbattere significativamente i costi a carico del servizio sanitario nazionale e, in questo momento di crisi, anche e soprattutto il rischio di contagio per la donna. Non esiste in letteratura alcun dato che giustifichi un ricovero ospedaliero per la Ivg farmacologica. L’esperienza ormai più che decennale degli altri Paesi dovrebbe già attivi in tal senso deve spingerci a modificare le nostre pratiche, anche in nome della appropriatezza delle prestazioni, soprattutto in tale contesto storico. Con tali risorse ad esempio in futuro si potrebbero indirizzare le risorse risparmiate al potenziamento della rete dei consultori e alla promozione di un più facile accesso alla contraccezione, unica reale prevenzione del ricorso all'aborto", conclude Gallo. 

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