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29 MARZO 2020
Coronavirus. I casi superano i 97 mila, di cui 13.030 guariti e 10.779 decessi. Richeldi (Cts): “Nel fine settimana minor incremento di decessi e ricoveri in terapia intensiva”

Rispetto a ieri si registrano 5.217 casi in più. Ad oggi il numero di persone tuttora positive (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni risulta il seguente: 25.392 i malati in Lombardia, 10.535 in Emilia Romagna, 7.251 in Veneto, 7.268 in Piemonte, 3.160 nelle Marche, 1.556 in Campania, 2.279 in Liguria, 3.786 in Toscana, 2.362 nel Lazio, 1.141 in Friuli Venezia Giulia, 1.330 in Sicilia, 1.432 in Puglia, 1.169 in Abruzzo, 1.293 nella Pa di Trento, 100 in Molise, 897 in Umbria, 1.034 in provincia di Bolzano, 577 in Calabria, 582 in Sardegna, 539 in Valle d’Aosta e 197 in Basilicata. Gli operatori sanitari contagiati salgono a 8.358. IL REPORT

I casi di nuovo Coronavirus in Italia sono saliti a 97.689 (+5.217 rispetto a ieri pari al +6%), tra cui 13.030 persone guarite (+646 rispetto a ieri pari al +5%) e 10.779 deceduti (+756 rispetto a ieri pari al +8%). Le persone attualmente positive sono quindi 73.880 (+3.815 rispetto a ieri pari al +5%). Complessivamente sono stati effettuati 454.030 tamponi, dei quali oltre 300 mila in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Veneto.

Questi i dati principali dell'aggiornamento odierno forniti dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli durante il punto stampa delle ore 18. Diminuisce l’incremento dei casi totali ma torna a crescere rispetto a ieri l’aumento dei nuovi positivi. Nota del giorno anche che i nuovi ricoverati in terapia intensiva sono poco più di 50, un numero molto basso rispetto agli incrementi delle ultime settimane.
 
Ad oggi il numero di persone tuttora positive (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni risulta il seguente: 25.392 i malati in Lombardia (+883 rispetto a ieri pari al +4%), 10.535 in Emilia Romagna (+571 pari al +6%), 7.751 in Veneto (+838 pari al +12%), 7.268 in Piemonte (+417 pari al +6%), 3.160 nelle Marche (+161 pari al +5%), 1.556 in Campania (+149 pari al +11%), 2.279 in Liguria (+193 pari al +9%), 3.786 in Toscana (+275 pari al +8%), 2.362 nel Lazio (+181 pari al +8%), 1.141 in Friuli Venezia Giulia (+21 pari al +2%), 1.330 in Sicilia (+88 pari al +7%), 1.432 in Puglia (+74 pari al +5%), 1.167 in Abruzzo (+140 pari al +14%), 1.293 nella Pa di Trento (+59 pari al +5%), 100 in Molise (+2 pari al +2%), 897 in Umbria (-1), 1.034 in provincia di Bolzano (+105 pari al +11%), 577 in Calabria (+54 pari al +10%), 582 in Sardegna (+13 pari al +2%), 539 in Valle d’Aosta (+71 pari al +15%) e 197 in Basilicata (+19 pari al +11%).
 
Le vittime sono 6.360 in Lombardia (416 in più di ieri pari al +7%), 1.443 in Emilia Romagna (+99 pari al +7%), 392 in Veneto (+30 pari al +8%), 386 nelle Marche (+22 pari al +6%), 684 in Piemonte (+67 pari al +11%), 377 in Liguria (+19 pari al +5%), 136 nel Lazio (+12 pari al +10%), 98 in Friuli Venezia Giulia (+11 pari al +13%), 88 in Abruzzo (+12 pari al +16%), 215 in Toscana (17 pari al +9%), 117 in Campania (+8 pari al +7%), 43 in Valle d’Aosta (+2 pari al +5%), 129 nella Pa di Trento (+9 pari al +8%), 64 nella Pa di Bolzano (+0), 65 in Sicilia (+8 pari al +14%), 27 in Sardegna (+1 pari al +4%), 25 in Calabria (+4 pari al +19%), 9 in Molise (+0), 31 in Umbria (+3 pari al +11%), 4 in Basilicata (+1 pari al +33%) e 86 in Puglia (+15 pari al +21%).
 
Delle persone attualmente positive (73.880) sono ricoverate con sintomi 27.386 (+710 pari al +3% rispetto a ieri), 3.906 (+50 pari al +1%) sono in terapia intensiva, mentre 42.588 (+3.055 pari al +8%) si trovano in isolamento domiciliare.
 
“Le richieste delle Regioni sui criteri di riparto del materiale sanitario? Credo ci sia una normale dialettica, sui criteri si sta lavorando ed è stata trovata una soluzione condivisa”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, nel corso del punto stampa sull'emergenza coronavirus. “Si è passati da una distribuzione media di 300 mila mascherine a diversi milioni, si sono potenziate le importazioni e si sta producendo sul territorio”, ha aggiunto Borrelli.
 
“Tanti operatori sanitari e di soccorso – ha detto - hanno contratto il virus, medici, infermieri, forze dell'ordine, protezione civile, volontari. A tutti loro vanno i miei auguri di pronta guarigione e un ringraziamento per quello che hanno fatto a servizio del Paese”
 
Poi Borrelli ha annunciato che “adesso l'ordinanza (sull’aiuto ai cittadini per i beni alimentari) è alla bollinatura della Ragioneria e la firmerò a breve”. Il documento “prevede una ripartizione sulla base del criterio della popolazione e anche sul criterio della distanza tra il reddito procapite di ciascun comune e il valore medio nazionale ponderato per la popolazione – ha spiegato -. C'è la possibilità di aggiungere donazione ai comuni e saranno gestiti attraverso buoni spesa per l'acquisto generi alimentari”. Inoltre, ha aggiunto Borrelli, “la gestione dei buoni spesa sarà a cura dei servizi sociali e i Comuni potranno avvalersi degli enti del terzo settore e di unità di protezione civile per l'acquisto delle derrate. L'ordinanza sarà immediatamente operativa”.
 
“Nel fine settimana abbiamo registrato un calo nel numero dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva. Si tratta di un dato molto importante”, ha affermato Luca Richeldi, direttore dell'Unità di Pneumologia al Policlinico Gemelli di Roma, intervenuto oggi alla Conferenza stampa alla Protezione Civile. L'esperto ha però sottolineato che “si tratta di una battaglia molto lunga” e che “dobbiamo essere rigorosi nel rispetto delle misure. Non dobbiamo abbassare la guardia”.
 
“Mi associo – ha rimarcato - all'importante messaggio del ministro Speranza, i dati sono un motivo per continuare a comportarci così, ma anche ad essere più stretti. Visti risultati dobbiamo essere ancora più convinti nel rispetto delle misure. La battaglia è molto lunga, non dobbiamo abbassare la guardia. In particolare il calo dei deceduti e dei ricoveri in terapie intensive danno dati solidi e concreti che si riflettono sulla vita dei cittadini”. 
 
Sul coronavirus in Italia ha poi ribadito che “c'è stata una impreparazione inevitabile iniziale: i primi dati molecolari ci dicono che circolasse in Italia i primi giorni di gennaio e il primo caso diagnosticato è del 20 febbraio. Eravamo impreparati, non è colpa di nessuno ed è inutile recriminare”. Secondo lo pneumologo “ci siamo trovati di fronte a una situazione senza precedenti, a un virus sconosciuto fino a 3 mesi fa”.
 
 



 

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