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Sabato 04 APRILE 2020
Coronavirus e responsabilità professionale. Fnomceo: “No a colpi di spugna per danni al personale”

“Dalla lettura dei vari emendamenti proposti sulla responsabilità degli amministratori nel periodo della gestione emergenziale, al netto dei possibili profili di incostituzionalità, sembra che si voglia introdurre un generalizzato colpo di spugna su tutte le condotte tenute sinora. Se tuttavia è comprensibile pensare ad una maggiore tutela del sistema nella fase di riorganizzazione del servizio, a seguito dell’esplosione dell’emergenza, non altrettanto si può concepire per le condotte omissive o dolose che abbiano esposto il personale, sino a provocare lesioni o morte evitabili”.

“Fornire un parere formale, anche in via telematica, sulla formulazione dell’emendamento al Decreto-Legge “Cura Italia”, che riguarda la responsabilità delle strutture e professionisti sanitari, e che sarà discusso la settimana prossima al Senato”. A chiederlo, “in quanto ente esponenziale di tutta la professione medica”, è la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici.
 
“Dalla lettura dei vari emendamenti proposti sulla responsabilità degli amministratori nel periodo della gestione emergenziale, al netto dei possibili profili di incostituzionalità, sembra che si voglia introdurre un generalizzato colpo di spugna su tutte le condotte tenute sinora – continua la nota della Fnomceo -. Se tuttavia è comprensibile pensare ad una maggiore tutela del sistema nella fase di riorganizzazione del servizio, a seguito dell’esplosione dell’emergenza, non altrettanto si può concepire per le condotte omissive o dolose che abbiano esposto il personale, sino a provocare lesioni o morte evitabili”.
 
“Tali proposte non possono trovare nessun sostegno e meno che meno condivisione. Lo dobbiamo ai nostri caduti, ai cittadini che hanno perso la loro vita e a tutti coloro che, con generosità, si sono spesi per assistere e curare i pazienti in questa drammatica circostanza – si conclude -. Confermiamo in ogni caso la nostra disponibilità a rendere un nostro formale parere, pur in via telematica, nel corso dell’iter parlamentare di conversione del Decreto-Legge Cura Italia”.

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