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Lunedì 06 APRILE 2020
Coronavirus. Nursing Up a Sileri: “Indennizzi al livello nazionale il personale sanitario in trincea”

Nuovo appello del sindacato degli infermieri al viceministro, dopo quello per l’estensione degli screening per individuare i positivi tra il personale sanitario. Il Nursing Up chiede “indennizzi al livello nazionale per i professionisti sanitari impegnati nella lotta al Coronavirus” e “il ripristino dei diritti sindacali con l’immediata convocazione delle sigle infermieristiche per un confronto sull’attuale situazione emergenziale e sulle misure da adottare e non più rinviabili, visto il perdurare delle condizioni di grave disagio lavorativo da esso derivate”. LA LETTERA

“Diamo un senso alle belle parole rivolte agli operatori, è un atto dovuto”. Così il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma, annuncia una lettera aperta scritta stamani e rivolta al Vice Ministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, per chiedere al Governo “indennizzi al livello nazionale per i professionisti sanitari impegnati nella lotta al Coronavirus" e “il ripristino dei diritti sindacali con l’immediata convocazione delle sigle infermieristiche per un confronto sull’attuale situazione emergenziale e sulle misure da adottare e non più rinviabili, visto il perdurare delle condizioni di grave disagio lavorativo da esso derivate".
 
È il secondo appello che il sindacato degli infermieri lancia a Sileri, dopo quello per l’estensione degli screening per il coronavirus a tutta la platea degli operatori sanitari a rischio per individuare tempestivamente i positivi a Covid 19.
 
Ora il Nursing Up chiede a Silerio di “impegnarsi affinché nel Decreto Legge Cura Italia di prossima emanazione vengano individuate e garantite le risorse che servono per assicurare specifici indennizzi agli infermieri e gli altri operatori sanitari impegnati nella lotta al Coronavirus”.
 
Per il Nursing Up dovranno essere individuate almeno due tipologie di indennizzo. La prima di tipo risarcitorio, per il lavoro sin qui svolto dagli operatori sanitari dall’inizio dell’emergenza; e la seconda di tipo ultra attivo, idonea ad integrare le retribuzioni contrattuali mese per mese corrisposte agli interessati, per le attività che vengono chiamati a svolgere quotidianamente in quello che si preannuncia come un lento percorso per continuare a tener testa alla battaglia contro il virus.

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