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Mercoledì 08 APRILE 2020
Coronavirus. La fotografia dei pazienti in Toscana: età mediana 61 anni, il 31% ospedalizzato, l’8,8% in terapia intensiva

I dati analizzati da Agenzia regionale di sanità in collaborazione con le Asl confermato che il virus colpisce prevalentemente la popolazione più anziana (il 36,6% dei pazienti ha tra i 51 e i 70 anni, il 34,3% è ultrasettantenne). Le persone di età più avanzata sono particolarmente a rischio di sviluppare manifestazioni più gravi di Covid-19. Oltre l’80% dei decessi hanno riguardato la popolazione over 70 anni. IL RAPPORTO

Le statistiche ufficiali, che derivano dai dati che la Regione invia ogni giorno alla Protezione Civile nazionale, posizionano attualmente la Toscana all’undicesimo posto in Italia per casi di Covid19, con 16 positività ogni 10.000 abitanti (contro la media italiana di 22 casi per 10.000, Lombardia prima regione con 65x10.000), e con un tasso di letalità (deceduticasi) tra le più basse in Italia: 6% contro il 12,8% della media Italia. Ed oggi la Regione ha presentato anche il rapporto elaborato dall’Agenzia regionale di sanità, in collaborazione con la Asl Toscana centro, che fotografa più nel dettaglio chi sono i pazienti nella Regione, grazie ai dati che gli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl nord ovest, centro e sud est, hanno informatizzato sulla piattaforma messa a disposizione dall’Istituto superiore di sanità (ISS). Al 7 di aprile erano 4.812 le schede immesse: l’80,5% del totale.
 
“I primi casi di malattia Covid-19 - spiega la Regione in una nota - risalgono alla fine di febbraio e c’è stato un andamento tendenzialmente in crescita delle nuove diagnosi fino al 3 aprile 2020. Questo dato è condizionato dall’aumento del numero dei laboratori impegnati nel processare i tamponi (da 3 a 13) e dall’aumento dell’offerta stessa dei tamponi. Il tempo mediano trascorso tra la data di insorgenza dei sintomi e la data di diagnosi è di 5 giorni per tutto il periodo considerato”.
 
Età dei casi. L’età mediana dei soggetti risultati positivi a SARS-CoV–2 è di 61 anni (in Italia è di 62 anni). Com’è noto, il virus colpisce prevalentemente la popolazione matura ed anziana della popolazione, sia italiana che toscana: solo il 3% ha fortunatamente meno di 18 anni, mentre la fascia di età in cui ricade la maggior parte dei casi è quella dei 51-70enni (36,6%), seguita da quella degli ultrasettantenni (34,3% dei casi), e da quella dei 19-50enni (26,1%).
 
Gravità. Circa un terzo (31%) dei casi positivi al virus SARS-CoV-2 è stato ospedalizzato, l’8,8% ricoverato in terapia intensiva. Le persone di età più avanzata sono particolarmente a rischio di sviluppare manifestazioni più gravi di Covid-19. Circa la metà degli ultrasettantenni positivi al SARS-CoV-2 è stato ricoverato, rispetto a circa un terzo dei 51-70enni, al 12% di quelli tra i 19 e i 50 anni e al 5% tra i bambini e gli adolescenti.
 
Decessi. Oltre l’80% dei decessi hanno riguardato la popolazione > 70 anni, in cui la letalità, espressa dal numero dei decessi sul totale dei casi positivi, è del 12,1%, mentre è dell’1,5% nella fascia 51-70 anni. La fascia d’età sotto i 20 anni non è stata colpita. Oltre l’80% di questi aveva almeno una patologia cronica concomitante.
 
Casi lievi. “Interessante - secondo la Regione - è l’evoluzione dello stato clinico dei pazienti, soprattutto se analizziamo la situazione nelle diverse settimane: le persone con sintomi lievi o asintomatiche sono passate dal 46% dei casi positivi nella settimana 1-7 marzo a più del 75% dei casi emersi nell’ultima settimana di aprile. Un dato che, visto in prospettiva, appare molto positivo”.
 
“I dati che emergono da queste analisi ci restituiscono in modo chiaro il peso che anche la popolazione toscana ha dovuto sostenere in termini di conseguenze sanitarie - afferma Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia dell’Ars – e il peso che anche gli operatori sanitari hanno dovuto affrontare: gli operatori sanitari positivi al virus SARS-CoV-2 sono più di 500, quasi il 10% di tutti i casi positivi, una popolazione giovane di nemmeno 50 anni in media e molto spesso di sesso femminile. Ma cominciamo ad intravedere la luce in fondo al tunnel: i casi lievi aumentano, mentre diminuiscono i ricoveri, soprattutto in terapia intensiva”.

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