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Mercoledì 08 APRILE 2020
Tumore al seno. Diventa “open” l’ambulatorio di senologia del Campus Biomedico

Un percorso senza prenotazione, riservato e sicuro per le donne che sospettano o hanno ricevuto una diagnosi di cancro della mammella. L’impegno di Ucbm per la continuità di prevenzione e cura anche nei giorni dell’emergenza covid-19. “Non ci fermiamo e non ci possiamo fermare perché il tumore al seno deve essere combattuto e le cure non possono aspettare”, afferma il responsabile della Breast Unit e direttore della Senologia Vittorio Altomare.

La lotta contro il carcinoma al seno al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico prosegue anche con l’emergenza Covid-19. E il Policlinico annuncia che da oggi l’ambulatorio specialistico di senologia diventa “open” per tutte le donne bisognose di cure. Un percorso senza prenotazione, riservato e sicuro per le donne che sospettano o hanno ricevuto una diagnosi di cancro della mammella.
 
“Noi non ci fermiamo e non ci possiamo fermare perché il tumore al seno deve essere combattuto e le cure non possono aspettare. Questo è un servizio al territorio specificamente dedicato alle donne che devono affrontare la malattia”, commenta in una nota il responsabile della Breast Unit e direttore della Senologia, Vittorio Altomare, annunciando l’attivazione dell’ambulatorio specialistico open tutte le mattine, dal lunedì al giovedì, dalle 9 alle 11.
 
Uno specialista senologo, affiancato da un radiologo dedicato, prenderà in carico la paziente sottoponendola nel corso della stessa giornata agli accertamenti clinico-strumentali necessari (mammografia, tomosintesi, ecografia mammaria, core biopsy, ago aspirato).
 
“Abbiamo voluto dare massima rilevanza all’iniziativa dell’ambulatorio open di Senologia – ha evidenziato Altomare – in un momento in cui molte donne con tumore al seno sospetto o accertato tendono a rimandare, per timore di contagi da Covid-19 o per difficoltà oggettive ad essere accolte nelle strutture di riferimento”.
 
La presa in carico delle pazienti al Campus garantisce, dunque, alla donna di essere inserita in un percorso di cura appropriato, dal trattamento chirurgico a quello chemioterapico e radioterapico, reso possibile dall’istituzione di un “Ospedale Sicuro” con percorsi di accesso dedicati e distinti, completamente separati dal “Centro Covid” isolato dall’ospedale e con personale dedicato.

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