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Mercoledì 08 APRILE 2020
Coronavirus. Istituto Zooprofilattico, 2 nuovi laboratori per test

A partire da questa settimana saranno processati fino a 700 campioni al giorno. Un terzo laboratorio è in corso di allestimento a Bolzano. L’IZSVe è disponibile anche per l’eventuale sorveglianza sierologica nella popolazione umana: “Spero che saremo chiamati a contribuire anche alla cosiddetta fase due, quando entreranno in gioco i test sierologici”, ha affermato la dg Ricci

Due laboratori sono stati messi a disposizione presso la sede centrale dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, a Legnaro (Padova), a supporto del Sistema Sanitario pubblico nella gestione della emergenza Coronavirus. A partire da questa settimana saranno processati fino a 700 campioni al giorno. Un terzo laboratorio è in corso di allestimento a Bolzano.

“Abbiamo dato da subito - afferma il dg dell’Istituto, Antonia Ricci - la piena disponibilità alla richiesta della Regione Veneto di contribuire al contenimento dell’emergenza, convinti che in questo momento ciascuno deve fare la propria parte. D’altronde l’Istituto ha una grande esperienza nel gestire l’attività analitica durante le emergenze epidemiche, come l’influenza aviaria, che purtroppo negli ultimi decenni hanno più volte colpito le popolazioni animali del nostro territorio”.

I laboratori sono operativi dal 23 marzo scorso e nel corso di queste due settimane sono stati analizzati oltre 2mila campioni, un numero molto inferiore alle potenzialità per la difficoltà di reperire i reagenti necessari alle analisi. I campioni sono stati inviati dalle Ulss di Verona e Padova, e provengono dalle categorie più esposte al rischio di infezione come gli operatori sanitari di Ospedali e residenze per anziani, gli ospiti di strutture di ricovero, ma anche da coloro che hanno fatto il tampone dietro valutazione del quadro clinico da parte del medico di base.

L’IZSVe è disponibile anche per l’eventuale sorveglianza sierologica nella popolazione umana: “Spero che saremo chiamati a contribuire anche alla cosiddetta fase due - aggiunge Ricci - quando entreranno in gioco i test sierologici, perché la sierologia di massa è un caposaldo della sanità animale, e credo che potremmo dare un importante supporto di tipo analitico”.

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