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Sabato 11 APRILE 2020
Coronavirus. La luce ancora non si vede: casi di nuovo in crescita. Borrelli: “Non dobbiamo assolutamente abbassare guardia”

Rispetto a ieri si registrano casi 4.694 in più con un totale che sale a 152.271. Prosegue il calo dei pazienti ricoverati e in terapia intensiva così com’è buono il dato sui guariti, +2.079 rispetto a ieri per un totale di 32.534. Sempre elevato il numero di decessi giornalieri: +619 rispetto a ieri per un totale che arriva a 19.468. I tamponi vicino a quota 1 mln. Gli operatori sanitari contagiati salgono a 15.724. IL REPORT

I casi di nuovo Coronavirus in Italia sono saliti a 152.271 (+4.694 rispetto a ieri pari al +3%), tra cui 32.534 persone guarite (+2.079 rispetto a ieri pari al +7%) e 19.468 deceduti (+619 rispetto a ieri pari al +3%). Le persone attualmente positive sono quindi 100.269 (+1.996 rispetto a ieri pari al +2%). Complessivamente sono stati effettuati 906.864 tamponi +56.609 dei quali circa 600 mila in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Toscana e Veneto.

Questi i dati principali dell’aggiornamento odierno forniti dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli durante il punto stampa delle ore 18. Rispetto a ieri si registra una ripresa dell’incremento dei casi e dei nuovi positivi. Prosegue il trend di diminuzione dei pazienti ricoverati e in terapia intensiva mentre è sempre molto elevato il numero dei decessi giornalieri. In aumento il numero dei tamponi mentre è stabile il numero dei guariti giornalieri.
 
Ad oggi il numero di persone tuttora positive (esclusi deceduti e guariti) nelle singole Regioni risulta il seguente: 30.258 i malati in Lombardia (+728 rispetto a ieri pari al +2%), 13.495 in Emilia Romagna (+145 pari al +1%), 10.749 in Veneto (+102 pari al +1%), 12.170 in Piemonte (+594 pari al +5%), 3.231 nelle Marche (-85 pari al -3%), 3.002 in Campania (+39 pari al +1%), 3.333 in Liguria (+32 pari al +1%), 5.992 in Toscana (+170 pari al +3%), 3.730 nel Lazio (+97 pari al +3%), 1.382 in Friuli Venezia Giulia (-16 pari al -1%), 2.001 in Sicilia (+34 pari al +2%), 2.402 in Puglia (+66 pari al +3%), 1.724 in Abruzzo (+89 pari al +5%), 2.064 nella Pa di Trento (+70 pari al +4%), 193 in Molise (+0), 723 in Umbria (-29 pari al -4%), 1.269 in provincia di Bolzano (-48 pari al -4%), 792 in Calabria (+6 pari al +1%), 888 in Sardegna (+12 pari al +1%), 590 in Valle d’Aosta (-12 pari al -2%) e 281 in Basilicata (+2 pari al +1%).
 
Le vittime sono 10.511 in Lombardia (273 in più di ieri pari al +3%), 2.481 in Emilia Romagna (+84 pari al +4%), 831 in Veneto (+38 pari al +5%), 689 nelle Marche (+7 pari al +1%), 1.633 in Piemonte (+101 pari al +7%), 734 in Liguria (+25 pari al +4%), 273 nel Lazio (+10 pari al +4%), 185 in Friuli Venezia Giulia (+6 pari al +3%), 206 in Abruzzo (+8 pari al +4%), 467 in Toscana (+13 pari al +3%), 238 in Campania (+7 pari al +3%), 107 in Valle d’Aosta (+0), 284 nella Pa di Trento (+9 pari al +3%), 200 nella Pa di Bolzano (+9 pari al +5%), 154 in Sicilia (+6 pari al +4%), 73 in Sardegna (+4 pari al +6%), 66 in Calabria (+1 pari al +2%), 14 in Molise (+1 pari al +8%), 52 in Umbria (+0), 17 in Basilicata (+2 pari al +13%) e 253 in Puglia (+15 pari al +6%).
 
Delle persone attualmente positive (100.269) sono ricoverate con sintomi 28.144 (-98 pari a -0,3% rispetto a ieri), 3.381 (-116 pari a -3%) sono in terapia intensiva, mentre 68.744 (+2.210 pari al +3%) si trovano in isolamento domiciliare.
 
“Abbiamo alcune regioni più colpite di altre. I dati ci dicono di non abbassare assolutamente la guardia. Non abbiamo sconfitto il virus, bisogna adottare comportamenti responsabili, anche in Lombardia siamo sulla strada giusta”, ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in conferenza stampa specificando come “prosegue il calo della pressione sulle strutture ospedaliere iniziato una settimana fa, ad oggi sono 3.381 i pazienti in terapia intensiva, quindi 116 persone in meno rispetto a ieri”.
 
“Tra 0 e 18 anni poco più di 2mila diagnosi, i casi sono distribuiti uniformemente tra le fasce d'età. Di fatto le ospedalizzazioni sono state veramente poche, circa il 7% dei pazienti in età pediatrica e senza pazienti critici in Italia”, ha detto Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria e membro del Cts nel corso della conferenza stampa.
 
L’esperto ha annunciato che il vaccino contro il Coronavirus “sta percorrendo un percorso a tempi record. Siamo fiduciosi su tempi straordinariamente rapidi per averlo. Normalmente per commercializzare un vaccino servono 2 o 3 anni. In questa occasione saranno molto più brevi anche se ora non è possibile dare tempi precisi”.
 
Parlando poi dei bambini, Villani ha detto che “circa il 7% delle persone in età pediatrica viene ricoverato e viene confermato che non ci sono pazienti critici. Ad oggi sono state fatte 2.000 diagnosi e le ospedalizzazioni sono state veramente poche, 44 casi tra 0 e un anno, 20-30 casi per le altre età. Questo avviene in Italia perché è il risultato dell'eccellente gestione che si è avuto restando a casa”.
 
Infine, l’esponente del Cts ha avvisato che bisogna prepararsi per l'autunno e “tutti coloro che si devono vaccinare per l'autunno lo facciano. Mai come quest'anno sarò molto importante vaccinarsi”.
 





 

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