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Martedì 17 APRILE 2012
Guana (Collegi Ostetriche) a Proia: “Bene tavolo tecnico ma il metodo di lavoro non va” 

Più condivisone, questo chiede la presidente della Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche Miriam Guana replicando all’articolo di Proia sulle professioni sanitarie. “Bene l’operatività del Tavolo Ministero-Regioni, ma ci sono perplessità circa il metodo e il crono programma adottati”. 

In riferimento all’articolo pubblicato su Quotidiano Sanità on line del 16/4/2012 del dott. Francesco Saverio Proia – Ministero della Salute, la FNCO condivide senz’altro il progetto complessivo di ridefinizione, implementazione ed approfondimento delle competenze e delle responsabilità professionali di tutti i profili delle professioni sanitarie. In tal senso auspica che si renda finalmente giustizia dell’ormai ventennale evoluzione ordinamentale e formativa che ha coinvolto indistintamente tutte le professioni sanitarie. Evoluzione che è stata codificata dal legislatore con precisi interventi normativi (Definizione dei profili professionali, L. 42/99, L. 251/00, L. 43/06) rivolti indistintamente a tutte le professioni sanitarie, interventi che come da lei giustamente evidenziato sono rimasti in larga parte inattuati, nonostante vi siano sul territorio sperimentazioni positive di evoluzione delle competenze anche per il profilo professionale dell’ostetrica/o (si cita a titolo di esempio il percorso dedicato alla gravidanza, parto e puerperio fisiologici a totale ed autonoma gestione dell’ostetrica).

In tale ottica si plaude alla notizia, giunta in via ufficiale alla FNCO solo il 13 aprile 2012, circa l’istituzione e l’operatività di un Tavolo Tecnico Ministero della Salute ed Assessorati regionali alla Sanità, nato su impulso della Commissione Salute della Conferenza Stato Regioni che con nota prot. 458704 del 05/10/2011 chiedeva al dicastero di “avviare un tavolo congiunto per la verifica dei profili professionali sanitari esistenti in un’ottica di ampliamento delle competenze dei professionisti” e per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 6 della Legge 43/2006..

Ciò premesso la FNCO, volendo sottolineare che l’evoluzione ordinamentale e formativa, scientifica, tecnologica e dei modelli organizzativi ha riguardato tutte le professioni sanitarie ivi compresa la professione ostetrica, esprime alcune perplessità circa il metodo e il “crono programma” adottati.

In particolare sarebbe stato auspicabile avere prima un’informativa ufficiale circa l’istituzione di questo Tavolo Tecnico, la data d’insediamento, il contenuto e programma dei lavori, organismi partecipanti, ecc.

Riguardo alla cosiddetta “emergenza infermieristica” quale motivazione sottesa al crono programma seguito dal tavolo tecnico si ricorda anche l’emergenza del settore materno-infantile (eccessivo ricorso ai tagli cesarei – espressone di malpractice nel parto-nascita, inappropriatezza delle cure nel percorso fisiologico, ecc.) tale da richiedere nell’anno 2010 un Accordo Stato Regioni che riordinasse tutti i punti nascita e che prevedesse, tra l’altro, anche un formazione avanzata degli operatori coinvolti nel settore.

Emergenze a parte, degli infermieri piuttosto che delle ostetriche o di altre professioni, la FNCO ritiene che un progetto di tale natura non può prescindere da una realizzazione congiunta, contemporanea e comparata con tutte le professioni sanitarie per le evidenti interconnessioni professionali e disciplinari degli operatori della salute. Appare rischioso e riduttivo realizzare tale progetto di enorme valenza per l’intero sistema salute raffrontando esclusivamente il ruolo dell’infermiere con il ruolo del medico, ciò risponde ad una vecchia logica delle attribuzioni di competenze e responsabilità piuttosto che ad una visione complessiva, appropriata, efficace ed efficiente del sistema sanitario orientato alla personalizzazione delle cure ed all’armonizzazione della salute individuale e collettiva.

Peraltro occorre anche mettere in evidenza che l’introduzione di specifici percorsi formativi professionalizzanti per gli infermieri non può non riguardare il profilo professionale dell’ostetrica/o che, come ben noto, è incluso nella medesima classe di laurea (classe SNT/S1).

Pertanto la FNCO auspica che sia ripensato il metodo di lavoro adottato in funzione di una maggiore condivisione di tale progetto e rispondere così alla grande sfida di modernizzazione del lavoro e delle relazioni interprofessionali da “accettare – come da lei evidenziato – con convinzione, condivisone e partecipazione”.
 
Miriam Guana
Presidente della Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche
 

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