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Sabato 02 MAGGIO 2020
Coronavirus. D’Amato: “Gli Ospedali verso la normalità, resteranno gli hub”

“Dobbiamo continuare a costruire una rete di protezione dei soggetti più fragili e in questo un ruolo essenziale hanno le Unità per la Continuità Assistenziale (Uscar), già al lavoro e l’assistenza infermieristica, 580 persone in campo dalla fine della prossima settimana, essenziali per la sorveglianza continua dei malati che restano nel proprio domicilio”, ha dichiarato l’Assessore alla Sanità

“Dal 27 aprile sono state chiuse le accettazioni di pazienti Covid-19 al San Giovanni, al San Camillo, al Grassi e al Pertini. Puntiamo a mantenere come strutture dedicate gli hub, mentre gli altri ospedali dovranno tornare gradualmente alla normalità”. Così in videoaudizione in Commissione regionale l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.

“Dobbiamo infine continuare a costruire una rete di protezione dei soggetti più fragili e in questo un ruolo essenziale hanno le Unità per la Continuità Assistenziale (Uscar), già al lavoro - ha aggiunto - e l’assistenza infermieristica, 580 persone in campo dalla fine della prossima settimana, essenziali per la sorveglianza continua dei malati che restano nel proprio domicilio”.

Rispondendo alle sollecitazioni dei Consiglieri, D’Amato ha aggiunto di essere: “consapevole della situazione di forte rallentamento nelle attività sanitarie non legate al Covid-19”, ma, “questo atteggiamento ci ha consentito di contenere l’epidemia e questa linea dovremo continuare a seguire: a metà mese potremo fare un punto e cercare di capire se sarà possibile un altro passo verso il ritorno alla normalità nell’assistenza sanitaria”.

“Di certo, - prosegue l’Assessore - continueremo il potenziamento della rete territoriale, ma anche dei servizi di Igiene e Prevenzione delle Asl. Continueremo le opere già in parte realizzate: una volta completato l’ampliamento dello Spallanzani, via ai lavori per completare il terzo e quarto piano della torre di Tor Vergata, dopo la Rsa pubblica di Genzano, dove questa settimana sarà attivo il secondo modulo, ne stiamo realizzando un’altra nel vecchio ospedale di Albano”.

“Il sistema dell’assistenza agli anziani – ha concluso -, andrà rivisto nel suo complesso a partire da una più estesa assistenza domiciliare per ridurre il ricorso a strutture di cui abbiamo visto tutti i limiti”.

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