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Mercoledì 06 MAGGIO 2020
Un test rapido con la saliva? “Funziona e sarà presto disponibile”. L’Annuncio dell’Asst dei Sette Laghi

Il test, risultato di un lavoro di squadra con l’Università dell’Insubria, ha un funzionamento simile a quello del test di gravidanza: su una piccola striscia di carta assorbente si applica qualche goccia di saliva diluita con una soluzione apposita e in 3-6 minuti si ottiene il risultato: se si forma una banda il soggetto è negativo, se si formano due bande è positivo. La sperimentazione è stata condotta su 137 soggetti e ogni campione di saliva è stato valutato anche con il test molecolare. “La sensibilità del test è risultata alta, con margini di miglioramento già previsti per la prototipizzazione industriale”, afferma Mauro Fasano, delegato del rettore al trasferimento tecnologico.

“Funziona e sarà presto in produzione il Test rapido salivare (Trs) in grado di rilevare, nell’arco di pochissimi minuti, la presenza del Coronavirus: un nuovo strumento diagnostico che, nella fase 2 dell’emergenza, può essere strategico per la riapertura in sicurezza delle attività sociali e produttive”. Ad annunciarlo, in una nota, l’Asst dei Sette Laghi, che ha condotto lo studio sul test insieme all’Università dell’Insubria e dell’Asst dei Sette Laghi.
 
Il principio di funzionamento è simile a quello del test di gravidanza. Su una piccola striscia di carta assorbente si applica qualche goccia di saliva diluita con una soluzione apposita e da tre a sei minuti si ottiene il risultato: se si forma una banda il soggetto è negativo, se si formano due bande è positivo.
 
“L’idea - spiega l’Asst nella nota - è di Lorenzo Azzi, ricercatore di Odontoiatria, e Mauro Fasano, professore di Biochimica. La realizzazione dei reagenti e dei kit è avvenuta nei laboratori dell’Insubria a Busto Arsizio ed è stata coordinata dalla ricercatrice Tiziana Alberio”.
 
La sperimentazione è stata condotta nel laboratorio di Microbiologia diretto da Fausto Sessa all’Ospedale di Circolo di Varese, dove in poco più di due settimane, dal 16 aprile al 4 maggio, sono stati esaminati i campioni di saliva di 137 soggetti sottoposti al tampone e risultati sia affetti da Covid-19 che sani. Ogni campione di saliva è stato valutato con due test: quello molecolare, condotto dalla ricercatrice Andreina Baj, e quello sperimentale.
 
“Il Test rapido è semplice e sicuro da usare – afferma Lorenzo Azzi – e consente di fare uno screening immediato di primo livello della popolazione. Lo scopo è di identificare i soggetti positivi, soprattutto gli asintomatici portatori del virus, da inviare successivamente a eseguire i test diagnostici di riferimento che, basandosi su metodiche molecolari, necessitano del laboratorio con tempi più lunghi di elaborazione”.
 
“Dai dati che abbiamo raccolto - precisa ancora  Mauro Fasano, delegato del rettore al trasferimento tecnologico - la sensibilità del test è risultata alta, con margini di miglioramento già previsti per la prototipizzazione industriale. Questo passaggio dallo studio alla realizzazione di un progetto a favore della comunità dà grande valore all’attività di ricerca scientifica”.
 
L’Università dell’Insubria ha già stilato un accordo con la NatrixLab di Reggio Emilia, che è già al lavoro per fornire in tempi rapidi alcuni prototipi.
 
L’ultimo passaggio necessario prima di arrivare sul mercato è la certificazione: “Il nostro test salivare – puntualizza Fasano – è così semplice da poter realmente essere utilizzato da chiunque, ma la certificazione per uso autonomo richiede tempi molto lunghi, mentre sono necessari solo 15 giorni per ottenere quella sotto controllo medico. Dunque il test, come quello sierologico, sarà inizialmente gestito da una figura sanitaria, che collabori per esempio con le forze dell’ordine per controlli, oppure con un’azienda che voglia sottoporre i dipendenti all’esame. E speriamo che possa essere messo a disposizione anche dei medici di base”.

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