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Sabato 09 MAGGIO 2020
Specializzandi non medici di Area Sanitaria. Cuccu (M5S) chiede un sostegno economico urgente

La richiesta della consigliera a favore degli specializzandi esclusi dalle borse di studio, è contenuta in un’interrogazione all’assessore alla Salute. “Il Presidente Solinas e l’Assessore Nieddu riferiscano all’aula se sia stata verificata la possibilità di utilizzare i fondi POR Sardegna FSE 2014/2020 per finanziare borse di studio per la frequenza delle Scuole di specializzazione di area sanitaria, e se intendano recuperare ulteriori risorse regionali da destinare con urgenza almeno a copertura dei primi tre posti in graduatoria, da assegnare a ciascuna Scuola per ogni anno accademico di corso, dal primo all’ultimo compreso”. L’INTERROGAZIONE

L’appello dei biologi specializzandi discriminati dalla Regione sia nell’assegnazione delle borse di studio, sia dalle misure economiche previste a seguito dell’emergenza COVID-19, è stato accolto dalla Segretaria del Consiglio regionale Carla Cuccu (M5S) che ha depositato il 4 maggio una interrogazione: “Il Presidente Solinas e l’Assessore Nieddu riferiscano all’aula se sia stata verificata la possibilità annunciata dal Presidente della Commissione Sanità, Domenico Gallus, agli specializzandi biologi durante la loro audizione, di utilizzare i fondi POR Sardegna FSE 2014/2020 per finanziare le borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione in discipline non mediche di area sanitaria, delle Università degli studi di Cagliari e Sassari, in riferimento a tutti gli anni accademici per ciascun indirizzo di corso”.

Con L.R. del 6 marzo 2020, n. 6, è stata autorizzata per l’anno 2020 la spesa di euro 5.000.000 al fine di garantire ai professionisti sanitari di area medica l’accesso ad adeguati percorsi di formazione. “Si sottolinea a tal proposito – osserva la Consigliera - che è risaputo l’impegno dell’attività delle Scuole di specializzazione e che il contratto di formazione specialistica per tale motivo è obbligatorio per legge, nonostante gli specializzandi medici non siano considerati normativamente “lavoratori dipendenti”, bensì Specializzandi in formazione”.

“I sacrifici ed impegno prestati dagli specializzandi di area sanitaria non sono certamente meno importanti di quelli dei medici specializzandi – continua la Segretaria pentastellata -, e non essendo anch’essi considerati né precari, né lavoratori, non hanno ricevuto nemmeno alcun sostegno economico rientrante nelle misure regionali previste per le difficoltà economiche causate dal COVID-19. Eppure i biologi, ad esempio, hanno svolto un ruolo essenziale nella lotta a questa pandemia, considerata la loro preziosa attività nei laboratori di analisi e diagnostica e gli onori ricevuti per essere stati protagonisti del primo isolamento del Coronavirus in Italia”.

E facendo riferimento alla risposta data a febbraio dal Direttore Generale della Salute, Marcello Tidore, in un'altra interrogazione sul tema delle borse di studio per le scuole di specializzazione non mediche, dove rimanda all'art. 12 della L. 241/90, Cuccu osserva: “Le norme che disciplinano il sostegno al diritto allo studio degli studenti - afferma - sono ben altre. Chiunque abbia frequentato l’Università ha vissuto le battaglie studentesche, volte a dare voce al diritto ad un sostentamento per la frequenza degli iscritti di un corso di laurea, di dottorato o specializzazione senza borsa. Ed così che la sensibilità, ancor prima e anche dopo gli anni ‘90, è cosa nota alla Regione: basti ricordare ad esempio la L.R. 3/2009 volta agli specializzandi tutti, alle leggi regionali volte a coprire le graduatorie già in essere dell’Ersu, quelle del programma Master and back, le diverse borse di ricerca assegnate da Fondazioni o altri Enti”.

“Ne sa qualcosa il Presidente della Regione Solinas – prosegue la Consigliera - che oltre ad essere stato consigliere regionale ed aver vissuto l’approvazione delle leggi regionali a sostegno delle borse di studio, è stato in anni precedenti anche Presidente dell’Ersu di Cagliari. Si chiede pertanto - conclude Cuccu – se il Presidente e l’Assessore intendano recuperare ulteriori risorse regionali disponibili in bilancio da destinare con urgenza almeno a copertura dei primi tre posti in graduatoria relativi a tutti gli indirizzi esistenti di Scuola di specializzazione di area sanitaria, da assegnare per ogni anno accademico in corso, dal primo all’ultimo compreso”.
 
Elisabetta Caredda

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