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Martedì 12 MAGGIO 2020
Tempi di vestizione. Altre due sentenze di Cassazione confermano il diritto dei minuti aggiuntivi

Confermato l’orientamento del primo pronunciamento della Cassazione del 2017: i minuti di vestizioni e per il passaggio delle consegne è una attività che fa parte del lavoro e per questo vanno riconosciuti e retribuiti. Soddisfazione del Nursind Pescara, che aveva presentato ricorso: “Ringraziamo pubblicamente l’Avv. Carmine Ciofani; insieme abbiamo ideato, creduto, costruito e vinto i 3 gradi di giudizio, concludendo l’iter in modo positivo e definitivo”. LE SENTENZE

I tempi di vestizione/svestizione e passaggio di consegna va considerato lavoro e quindi retribuito. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con due nuove sentenze del 7 maggio 2020 (la n° 8622 e la n° 8627). Il pronunciamento arriva a seguito del ricorso presentato dal Nursind Pescara, e conferma l’orientamento della prima sentenza di cassazione patrocinato dal Nursind del 22/11/2017 n. 27799.

Le cause patrocinate dal Sindacato riguardano il diritto a vedersi riconosciuti 10 minuti prima e dopo il turno di lavoro (20 minuti complessivi) per compiere la vestizione/svestizione e passaggio delle consegne.” Quest’ultimo punto - spiega il Nursind Pescara in una nota - è un elemento di novità e specifico della categoria che infatti la Cassazione ritiene ‘per le funzioni che è chiamata ad assolvere lo scambio di consegne va considerato, di per sé stesso, meritevole di ricompensa economica’ sottolineando che in questo modo si è inteso ‘imprimere a tale attività una nuova rilevanza, accrescendo la dignità giuridica della regola deontologica della continuità assistenziale’”.
 
Il diritto è stato recepito ed inserito nel CCNL comparto sanità del 21 maggio 2018, "ma non come è stato sentenziato dai Giudici della Corte di Cassazione, in quanto hanno ridotto il minutaggio e modificato le modalità”, evidenzia la segreteria territoriale del sindacato che ha voluto ringraziare pubblicamente l’Avv. Carmine Ciofani, “che insieme alla stessa hanno ideato, creduto, costruito e vinto i 3 gradi di giudizio, concludendo l’iter in modo positivo e definitivo”.

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