quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 13 MAGGIO 2020
Informazione medico-scientifica. Farmindustria e Cgil, Cisl e Uil chiedono a Governo e Regioni: “Regole uniformi per la Fase 2”

Gli industriali del farmaco e i sindacati chiedono un incontro per definire “approcci omogenei nei contesti regionali, per facilitare lo svolgimento da remoto dell’attività di informazione medico scientifica e avere un quadro possibilmente uniforme o comunque ben definito, sulla base di parametri scientifici, della ripresa delle attività”.

“Garantire, specie nella fase emergenziale, approcci omogenei nei contesti regionali, per facilitare lo svolgimento da remoto dell’attività di informazione medico scientifica. E ancora avere un quadro possibilmente uniforme o comunque ben definito, sulla base di parametri scientifici, della ripresa delle attività e definire, in maniera uniforme, le misure a carattere temporaneo di prevenzione e per lo svolgimento dell’attività diretta, quali condizioni per la massima tutela e sicurezza dei lavoratori, medici e pazienti”. Sono queste le principali richieste a Governo e Regioni formulate da Farmindustria e dalle le Organizzazioni Sindacali Filctem – Cgil, Femca – Cisl, Uiltec – Uil si sono confrontate in merito allo svolgimento dell’attività d’informazione medico-scientifica nell’attuale contesto di emergenza COVID-19.
 
“Le parti – si legge in una nota congiunta - hanno condiviso che l’informazione medico scientifica, coerentemente con il diritto/dovere di informazione che spetta alle imprese farmaceutiche, riveste un ruolo fondamentale per tutti gli operatori sanitari e per la salute della popolazione, oltre che per l’occupazione di elevata qualità, che unisce competenze tecniche e relazionali. Nell’attuale contesto emergenziale le imprese del farmaco stanno garantendo la continuità dell’informazione scientifica adottando modalità di confronto da remoto secondo le disposizioni impartite dalle autorità istituzionali di livello nazionale e locale”.
 
“Modalità di lavoro – precisano - che, anche se in questo momento storico risulta il principale canale di interfaccia con gli operatori sanitari, le Parti condividono non porsi in alternativa all’attività di informazione scientifica diretta, quanto piuttosto come eventuale strumento complementare e quindi integrativo della stessa. In vista di una quanto più prossima ripresa delle attività di informazione scientifica diretta, si registrano, inoltre, provvedimenti non coordinati a livello locale sia sotto il profilo delle modalità di svolgimento dell’attività e sia riguardo alle indicazioni temporali, per un ritorno sicuro e graduale alla normalità”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA