quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 14 MAGGIO 2020
Intramoenia. Denuncia radiologi: “Blocco della libera professione per il Covid non ha senso”. Stop in 2/3 delle Regioni e limitata nelle altre

Ad oggi in 14 Regioni l'attività è totalmente bloccata ma anche nelle altre vi sono parecchi limiti. Bibbolino (Snr-Fassid): “L’intramoenia è peccato e si sa il medico è peccatore. Con buona pace dei sogni della Bindi e dei sistemi francesi, spagnoli, tedeschi e chi più ne ha più ne metta. La cultura del sospetto, la condanna delle capacità e di chi ha un suo mercato, la caccia all’untore ed al medico usuraio sono bipartisan”. LA MAPPA

"Era partito per fare la guerra per dare il suo aiuto alla sua terra gli avevano dato le mostrine e le stelle e il consiglio di vender cara la pelle".. se Fabrizio De Andrè fosse ancora tra noi ne avrebbe dette ancora di più nel vedere come gli eroi sono trattati. La pandemia non avverte. Ci siamo fatti carico di impreparazioni anche in qualche caso comprensibili, ma cosa c'entra con la solita arroganza di chi vuole farsi norma, violentare le leggi, pur di far sentire il giogo del potere”. Così Corrado Bibbolino, Segretario del Sindacato Area Radiologica SNR-FASSID commenta i risultati di una rapida empirica ricognizione realizzata dal sindacato sulle attività intramoenia dopo COVID-19. Quasi ovunque bloccate in Italia (schema allegato). E secondo l'Avv. Giovanni Pasceri (vedi articolo a parte), consulente legale del sindacato, oltre “l'abuso si prefigura un illegittimo esercizio del potere amministrativo e il danno erariale”.
 
“La ricognizione istantanea fatta in tutta Italia per approssimazioni successive da Stefano Bracelli per la Segreteria Nazionale mette facilmente in evidenza le incongruenze e incoerenze comportamentali di coloro che dovrebbero far funzionare gli eserciti cui hanno affidato le nostre vite. - continua Bibbolino - Da una parte elogi, lenzuola, bandiere, applausi, canti e suoni ai balconi, ma come affrontiamo i piani di realtà nulla cambia rispetto a quella cultura della colpa e del peccato che da oltre venti anni colpisce gli esercenti le professioni sanitarie ed i medici in particolare. Inutile parlare in tempi di emergenza della negligenza verso la realizzazione della Gelli, ma perché bloccare, in un caleidoscopio di sfumature grigie che ricorda i quadri di Escher, l’attività intramoenia con una violazione delle regole e dei diritti ben descritte dall’avvocato Pasceri nostro consulente”.
 
“E' evidente – rimarca - : l’intramoenia è peccato e si sa il medico è peccatore. Con buona pace dei sogni della Bindi e dei sistemi francesi, spagnoli, tedeschi e chi più ne ha più ne metta. La cultura del sospetto, la condanna delle capacità e di chi ha un suo mercato, la caccia all’untore ed al medico usuraio sono bipartisan. E la legge e la costituzione bruciati nel falò dei tanti libri dell’intelligenza ormai dimenticati come quelli del diritto. L’etat c’est moi disse Luigi XIV. Oggi abbiamo i governatori ed i subcomandanti. La ASL c’est moi. Bloccare l’intramoenia e parlarne male è bello, popolare, facile. Alla faccia delle leggi e degli eroi. Ma se ci dovete torturare almeno ricambiate il titolo quinto e la tortura sia uguale per tutti. Senza medaglie”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA