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Venerdì 15 MAGGIO 2020
Covid. Una guida per il sostegno psicologico delle Forze dell’Ordine

Gli operatori impegnati nel soccorso, nonostante tendano a sviluppare un’alta soglia di tolleranza agli eventi traumatici, hanno anch’essi necessità di essere immediatamente supportati dal punto di vista psicologico, per prevenire disturbi psicopatologici a seguito della traumatizzazione vicaria. Infatti, anche i soccorritori possono ritrovarsi a loro volta vittime di un trauma, non per esposizione diretta, ma per il contatto empatico con le persone colpite dagli esiti dell’emergenza. LA GUIDA.

Fornire aiuto e sostegno psicologico a tutti gli appartenenti della Polizia di Stato, sulla base di una mappatura dei bisogni in essere su tutto il territorio, attivando un circuito virtuoso che potrà consolidare la resilienza dei singoli, dei gruppi e della comunità locale della polizia di Stato e rafforzare le capacità individuali e di gruppo necessarie a gestire e riorganizzare positivamente la propria vita familiare, sociale e professionale.
 
Sono solo due degli obiettivi cui la Direzione Centrale Sanità del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno ha mirato nel manuale Covid-19 dedicato al sostegno psicologico pubblicato oggi.
 
Nel manuale si suggerisce inoltre di stabilire, attraverso contenuti sia strutturati che interattivi, un contatto diretto ed un supporto attivo su tutto il territorio, offrendo l’opportunità di consulenze e interventi da parte degli psicologi della Polizia di Stato. 
 
E poi di offrire, attraverso i risultati degli interventi di analisi, studio e gestione dell’emergenza, un cambiamento controllato e pianificato delle situazioni critiche e anche conoscenze generalizzabili in rapporto al campo di intervento. 
 
Nel campo della prevenzione secondaria, i dati raccolti si riveleranno utili prospetticamente per strutturare interventi ad-hoc, mirati a potenziare l’adattamento degli individui, migliorare la qualità della vita dopo l’emergenza e ridurre i sintomi psicologici derivati dall’esposizione allo stress. 
 
“La situazione di emergenza sanitaria che attualmente stiamo vivendo è caratterizzata da un accavallarsi di eventi diversi i cui riflessi immediati, che toccano gli stili di vita e inficiano la funzionalità di un intero sistema di convivenza, ha precisato Fabrizio Ciprani, Direttore centrale di Sanità della Polizia di Stato, possono colpire le comunità e i singoli nell’immediato e per molti anni, attraverso una vasta eco che comporta, oltre che danni materiali ed economici, una serie di conseguenze nella sfera delle manifestazioni di sofferenza psicofisica”. 
 
Ciprani ha poi sottolineato di essere consapevoli del fatto “che alcuni fattori patogenetici, come episodi depressivi, disturbi d’ansia, esposizione a precedenti stress traumatici, disabilità psicofisica, situazioni di isolamento sociale o difficoltà relazionali, possono inficiare la funzionalità psichica individuale e indebolire o compromettere le capacità di coping e il grado di resilienza di un individuo, fino alla comparsa di disturbi post traumatici dalla sintomatologia più o meno severa, abbiamo approfondito in sette capitoli, attraverso un percorso comprensibile, la questione pervenendo ad un vero e proprio progetto di intervento e recupero che si può replicare in tutti i contesti lavorativi”.
 
Gli operatori impegnati nel soccorso, nonostante tendano a sviluppare un’alta soglia di tolleranza agli eventi traumatici, hanno anch’essi necessità di essere immediatamente supportati dal punto di vista psicologico, per prevenire disturbi psicopatologici a seguito della traumatizzazione vicaria. Infatti, anche i soccorritori possono ritrovarsi a loro volta vittime di un trauma, non per esposizione diretta, ma per il contatto empatico con le persone colpite dagli esiti dell’emergenza. 
 
Per consentire loro di recuperare le energie fisiche e psicologiche indispensabili per il proseguimento dell’attività di soccorso, che richiede sforzi intensi, e di mantenere l’elevata efficacia professionale richiesta in un contesto di emergenza, è indispensabile la condivisione in piccoli gruppi dell’esperienza e dei vissuti emozionali ad essa collegati, da effettuarsi con la guida di esperti psicologi attraverso adeguate tecniche di intervento.
 
Bisogna, infatti, tenere presente che il contesto operativo nel quale operano i soccorritori evoca sofferenza e rischio ed è caratterizzato da cambiamenti repentini e imprevedibili che non permettono un adattamento adeguato a fronteggiare lo stress emotivo causato dall’evento.
Attraverso il Manuale dedicato al Sostegno psicologico si riescono a superare dubbi ed incertezze in quest’ambito.
 
Domenico Della Porta
Presidente Osservatorio Nazionale Malattie Occupazionali e Ambientali Università di Salerno
 

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