quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 28 MAGGIO 2020
Anestesista aggredito ad Isernia. Lo sconcerto e la solidarietà di Asrem, Fnomceo, Omceo Isernia, Siaarti e Aaroi 

Il presidente Omceo Isernia, Fernando Crudele parla di “un episodio gravissimo”. “Aspettiamo con fiducia la celere approvazione definitiva del Del sulla sicurezza degli operatori sanitari”, aggiunge il presidente Omceo Filippo Anelli. La Siaarti esprime sconcerto e auspica che “l'azione congiunta Fnomceo-Fnopi sia in grado di portare il nostro Paese a quella risposta civile e legislativa che tutti attendiamo”. Appello dell'Aaroi: “Vogliamo curare senza essere aggrediti”. E il Dg dell’Asrem Oreste Florenzano assicura: “Per noi la sicurezza è una priorità”.

L’emergenza covid non è finita. E non è finito l’impegno di tanti medici, infermieri e operatori sanitari che tante volte sono stati definiti eroi, in prima linea, a rischio della propria salute, per curare chi ha contratto la malattia. Per questo ha creato ancora più sconcerto, nel mondo sanitario, l’aggressione subita ad Isernia da un medico anestesista dell’ospedale Veneziale, David Di Lello. “Ero stato chiamato per un’urgenza. Appena arrivato una persona mi ha chiesto se ero un rianimatore e mi ha sferrato un pugno”, ha raccontato all’Ansa. Qualsiasi siano state le motivazioni che hanno spinto l’uomo a colpire il medico, resta l’ennesimo atto di violenza contro un professionista sanitario.
 
“Purtroppo – ha commento lo stesso Di Lello in una nota diffusa dall'Aaroi Emac – le aggressioni ai medici riportate dagli organi d’informazione sono, ormai, praticamente quotidiane, dunque non ho voluto che passasse impunito quello di cui sono stato vittima, denunciandolo, perché, anche in considerazione della carica sindacale che rivesto, ritengo di dover essere di esempio e tutela per i colleghi affinché in futuro non accadano più episodi simili. Occorrono più tutele e garanzia di sicurezza negli ambienti di lavoro per i medici e per il personale sanitario tutto”.
 
Di Lello, che è presidente Aaroi Emac Molise, ha espresso il proprio grazie “a tutti coloro, colleghi e non, che mi hanno manifestato solidarietà e vicinanza in questi giorni. Confido che l’Azienda Sanitaria di cui sono dipendente e le Istituzioni vorranno stare al mio fianco e a quello di tutti i colleghi che chiedono di poter lavorare in totale serenità, nonostante i tempi difficili in cui versa la Sanità pubblica in Italia e nella mia regione”.
 
Al medico è arrivata la solidarietà del  Direttore Generale dell’Azienda sanitaria molisana, Oreste Florenzano. “Quanto accaduto al dottor Di Lello ci rattrista e ci inquieta. Inquieta me, ma anche tutta la comunità dell’Asrem”. “L’Asrem - ha proseguito Florenzano in una nota - è una famiglia, aggredire uno di noi è aggredire tutti. Per questo voglio ribadire la solidarietà di tutti al Dottor Di Lello e sottolineare come episodi del genere siano da stigmatizzare. La violenza, qualunque sia la causa scatenante, non è mai la risposta giusta. So bene quanta umanità i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario riversano nel loro lavoro. Che non è solo lavoro, è farsi carico dell’altro. E’ cura e accudimento. E’ spesso la differenza nei momenti di profondo dolore e preoccupazione che tutti noi attraversiamo nella vita. La loro opera, che durante l’emergenza legata al Covid è stata sotto gli occhi dell’intera regione, non è terminata. Sono eroi tutti i giorni, non dimentichiamolo”.

Il manager evidenzia, quindi, come “critiche spesso ingiustificate, continui attacchi all’operato di una struttura e del suo personale contribuiscono a fomentare odio, amplificano atteggiamenti come quelli visti al Veneziale. Invece, il ruolo di tutti noi è creare un legame con la società, ricucendo strappi e, soprattutto, curando. La contrapposizione che si crea tra paziente e familiari da una parte, personale sanitario dall’altra non è la chiave giusta: operiamo tutti per un unico interesse, il bene del paziente. Comprendiamo il dolore che si prova per la perdita di un caro, ma questo non è un lasciapassare per episodi di violenza del genere. Né al Veneziale, né altrove. Sono certo che l’indagine che seguirà alla denuncia del dottor Di Lello permetterà di accertare i fatti, ma sarà anche la base per una riflessione più ampia. Che dovrà coinvolgere tutti”.

Il Dg ha concluso affermando che “il tema della sicurezza nelle strutture ospedaliere è annoso e riguarda ogni realtà. Si tratta di una priorità dell’Asrem, accentuata anche dall’emergenza che stiamo vivendo. Isernia aveva, fino a qualche anno fa, un posto di polizia nei pressi del Pronto soccorso. Avvieremo un dialogo con il questore e con le autorità competenti per cercare di trovare una soluzione che possa garantire maggiore sicurezza agli operatori e ai pazienti del nosocomio isernino”.
 
“Non siamo eroi, non ci consideriamo tali e non vogliamo esserlo", è intervenuto il Presidente Nazionale AAROI-EMAC, Alessandro Vergallo.. “Chiediamo però il diritto di svolgere il nostro lavoro, già di per sé impegnativo, in tranquillità senza il pensiero di doverci guardare alle spalle. E invece le aggressioni nei confronti del personale sanitario non si fermano: nei giorni scorsi si è verificato l’ennesimo atto di violenza. Un episodio grave, avvenuto ai danni di un Collega chiamato in emergenza che, al sopraggiungere, è stato improvvisamente aggredito. Più in generale rispetto al caso specifico, i Medici come gli Anestesisti Rianimatori, dei Pronto Soccorso e del 118, che più di tutti sono chiamati a curare i pazienti più gravi, sono di gran lunga i più esposti al rischio di aggressioni, particolarmente nei contesti lavorativi nei quali vi siano carenze organizzative e di personale”.
 
Il Comitato Centrale della Fnomceo ha espresso solidarietà al collega al Presidente dell’Ordine dei Medici, Fernando Crudele, e a tutto il Consiglio direttivo. “Anche in tempo di Covid-19, anche nel clima di grande sostegno verso i medici e gli infermieri, gli episodi di violenza contro gli operatori sanitari, pur diradati nel tempo, continuano a verificarsi – afferma in una nota il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. Aspettiamo con fiducia la celere approvazione definitiva, da parte del Senato, del Disegno di Legge sulla sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. Questo provvedimento attiverà anche l’Osservatorio: sarà così possibile mettere in campo tutte quelle strutture di carattere amministrativo che consentiranno di monitorare gli episodi di violenza e di attuare gli opportuni correttivi e le più efficaci
di prevenzione”.

Il presidente dell’Omceo di Isernia, Fernando Crudele, parla di “un episodio gravissimo”. “Evidentemente - prosegue - neanche la pandemia ha posto un argine alle violenze subite dal personale sanitario. Occorrono azioni concrete per evitare che episodi del genere si verifichino ancora. Al di là dei provvedimenti in via di approvazione in Parlamento, credo sia giunto il momento non solo di riattivare il posto di polizia dell’ospedale, ma anche di proteggere le guardie mediche, almeno con un sistema di videosorveglianza. Bene ha fatto, il collega Di Lello, a denunciare l’episodio: queste vili aggressioni non possono e non devono essere tenute nascoste. A lui giunga la solidarietà e il pieno sostegno da parte dell’Ordine dei medici di Isernia”.

Il presidente Omceo Isernia si fa domande anche sulle misure di sicurezza dell’ospedale. “Premesso che in nessun modo può essere giustificata un’aggressione, nemmeno la morte di una persona cara, è assurdo che ciò avvenga in un ospedale, per giunta in piena pandemia. Quando, cioè, in ospedale dovrebbero esserci solo i malati e il personale in servizio”. “Il Parlamento, è vero, sta per dare il via libera a una legge che dovrebbe tutelare maggiormente il personale medico e paramedico. Ma credo sia necessario rafforzare anche i servizi di vigilanza, oltre alle pene”, ha detto Crudele.

"Al pronto soccorso di Isernia - prosegue il presidente Omceo - l’assenza del posto di polizia si sta facendo sentire. Anche il servizio di guardia medica, soprattutto nelle ore notturne, dovrebbe essere tutelato in maniera più incisiva. Un sistema di allarme collegato con le forze dell’ordine, unitamente alla videosorveglianza, potrebbe rappresentare un primo importante passo in avanti. Per questo – ha concluso il presidente dell’Ordine dei medici di Isernia – rinnovo il mio invito ai vertici della sanità regionale, affinché intervengano con azioni mirate a tutela di medici e paramedici”.

Sulla vicenda è intervenuta anche la Siaarti, la società degli anestesisti rianimatori. “L'aggressione al collega David Di Lello, medico anestesista dell’ospedale Veneziale di Isernia, ci ha lasciati attoniti e sconcertati”, ha affermato in una nota Flavia Petrini, presidente Siaarti.

“Mentre i nostri colleghi offrono il massimo delle competenze, della disponibilità e del coraggio nell'assistenza ai pazienti- ha proseguito la presidente Siaarti -continuiamo a registrare le azioni sciagurate di chi si rifugia nella sconsiderata violenza personale per sfogare istinti, delusioni, rabbia repressa. Siamo lieti che l'Ordine dei Medici di Isernia e la Fnomceo abbiano immediatamente espresso solidarietà al nostro caro collega. Riteniamo che la rapida approvazione del Disegno di Legge sulla Sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie – attualmente passato al Senato in terza lettura – sia oggi un obiettivo da perseguire congiuntamente e con grande tempestività”.

“Confidiamo pertanto - è la conclusione di Flavia Petrini - che l'azione congiunta della Fnomceo e della Fnopi, con tutta la loro autorevolezza ed influenza, sia in grado di portare il nostro Paese a quella risposta civile e legislativa che tutti attendiamo per continuare a vivere in una nazione civile, uno Stato che tutela proprio quelle professioni che nei periodi di emergenza confermano di essere l'asse portante degli interventi essenziali e urgenti”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA