quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 24 APRILE 2012
Resistenza ai farmaci. Passi in avanti nella ricerca grazie a uno studio italiano

Il risultato, utile nello specifico per rendere più efficace l’utilizzo della trabectedina nella cura del liposarcoma, è stato possibile solo grazie all’approccio multidisciplinare, studiando il problema con approccio ‘system biology’, che mette insieme genetica, statistica e fisica.

Nuovi dati sulla resistenza del farmaco di origine marina trabectedina in cellule di liposarcoma sensibili sono da oggi disponibili su PLoS One. Lo studio che ne parla, condotto dal Mario Negri con la collaborazione di Università di Padova, Fondazione “Edmund Mach” Centro Ricerca e Innovazione di Trento, Fondazione Edo Tempia di Biella e CNR di Napoli, fa luce sui meccanismi biologici della resistenza al medicinale grazie ad un approccio innovativo, basato sulla multidisciplinarietà.
 
L'aspetto originale del lavoro è infatti l'impiego di un approccio di "systems biology"per caratterizzare la complessa rete di eventi biologici che portano la cellula ad essere resistente al farmaco. La biologia dei sistemi è una disciplina che studia gli organismi viventi in quanto sistemi che si evolvono nel tempo, tramite l'integrazione di più discipline, dalla genetica alla teoria dei sistemi complessi, dalla bioinformatica alla statistica. “L’approccio ‘system biology’ è stato utilizzato con successo per affrontare  un problema specifico come quello della sensibilità e la resistenza ad un farmaco come trabectedina, che viene, appunto, utilizzato in clinica per la terapia dei sarcomi, ma potrebbe avere delle ampie applicazioni per lo studio della biologia dei tumori e per ottimizzare le terapie antitumorali”, ha spiegato Maurizio D’Incalci, che guida il Dipartimento di Oncologia dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’.
In modo semplice e in questo caso specifico si può dire che i dati biologici che riguardano l'espressione dei geni di queste cellule e le proteine che vengono fabbricate dalle esse  vengono integrati in modo tale da comprendere la sequenza delle reazioni che sono alterate nelle cellule resistenti al farmaco: combinando i dati di trascriptomica (i diversi RNA messaggeri e micro RNA presenti nelle cellule) con i dati di proteomica (le proteine presenti nella cellula) è stato possibile identificare il ruolo centrale di alcuni geni che regolano il ciclo cellulare e la morte cellulare nel meccanismo di resistenza al farmaco. 
 
Un lavoro che potrebbe avere importanti ripercussioni nella ricerca in questo campo.“Il meccanismo d'azione dei farmaci antitumorali e le basi biologiche della sensibilità e della resistenza dei tumori sono argomenti di studio importanti perché il successo dell'impiego clinico delle terapie antitumorali si basa in grande misura  su queste conoscenze”, ha concluso D’Incalci. “Ancora oggi però le nostre conoscenze sono limitate anche perché la biologia dei diversi tumori è eterogenea e complessa ”.         

© RIPRODUZIONE RISERVATA