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Lunedì 01 GIUGNO 2020
Leucemia mieloide cronica. Presentati i dati ad interim dello studio Optic su ponatinib 

Al Congresso 2020 dell’Asco – che si è svolto in modalità virtuale – sono stati presentati i dati ad interim dello studio Optic che valuta l’efficacia e la sicurezza di ponatinib (Iclusig) nel trattamento dei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica (LMC-CP) in fase cronica o che sono resistenti o intolleranti alla precedente terapia con inibitori tirosin-chinasici (TKI). I dati dimostrano che i regimi di dosaggio basati sulla risposta di ponatinib possono ottimizzare il profilo rischio-beneficio in questi pazienti.

Sono stati presentati all’Asco i dati dell’analisi ad interim dello studio di fase 2 Optic  (Optimizing Ponatinib Treatment In CML) che valuta l’efficacia e la sicurezza di ponatinib (Iclusig) nel trattamento dei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica (LMC-CP) in fase cronica o che sono resistenti o intolleranti alla precedente terapia con inibitori tirosin-chinasici (TKI).
 
Lo studio – in corso, randomizzato e in aperto – ha l’obiettivo di valutare in modo prospettico regimi posologici di Iclusig basandosi sulle risposte rispetto a una gamma di tre dosi iniziali (45 mg, 30 mg, 15 mg). Optic è stato sponsorizzato da Takeda e co-finanziato da Incyte. I risultati presentati all’ASCO saranno proposti anche in occasione del 25° Congresso dell’Associazione europea per l’ematologia (EHA25; 11-14 giugno) (Abstract n. S172), che si terrà sempre in modalità virtuale.
 
Le evidenze
Con un follow-up mediano di circa 21 mesi, i dati dell’analisi ad interim dello studio Optic mostrano che il profilo rischio-beneficio ottimale per Iclusig in pazienti con LMC-CP è costituito da una dose iniziale giornaliera di 45 mg, seguita da una successiva riduzione a 15 mg, quando BCR-ABL1 ≤1%. Questa posologia presenta un tasso di eventi occlusivi arteriosi (arterial occlusive event, AOE) validati del 5,3%.
 
“Come medico, il mio obiettivo è quello di trattare i pazienti affetti da LMC-CP in modo da ottenere il miglior risultato possibile raggiungendo l’efficacia auspicabile e, al contempo, mantenere un profilo di sicurezza gestibile”, spiega Gianantonio Rosti dell’Istituto di ematologia e oncologia medica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, Policlinico S. Orsola-Malpighi.
 
“Ritengo che la selezione dei pazienti, la buona gestione delle comorbilità, il monitoraggio attento e le opportune modulazioni di dosaggio siano fattori chiave nella gestione della LMC-CP. Sono incoraggiato da questi dati relativi al profilo rischio-beneficio che emergono dallo studio ad interim OPTIC sul dosaggio di Iclusig, con dosaggio iniziale da 45 mg, seguito da una successiva riduzione a 15 mg.”

“I dati provvisori dello studio OPTIC offrono un contesto aggiuntivo importante circa il profilo di sicurezza di Iclusig in pazienti appropriati affetti da LMC-CP”, osserva Luca Marini, Regional VP, Capo del Medical Affairs europeo di Incyte. “Riteniamo che possano offrire ulteriori indicazioni agli operatori sanitari su come ottimizzare il trattamento con l’obiettivo di mantenere l’efficacia riducendo al contempo il rischio di eventi occlusivi arteriosi”.
Questi i risultati principali dell’analisi ad interim dello studio OPTIC (data di cutoff, luglio 2019):
• con un tempo mediano di follow-up di circa 21 mesi, il 77% (n/N=216/282) dei pazienti che hanno partecipato alla sperimentazione OPTIC era valutabile per l’endpoint primario.

• L’analisi ad interim dello studio OPTIC mostra i benefici offerti dal ponatinib in tutti e tre i dosaggi iniziali in una popolazione ampiamente resistente in cui la maggior parte dei pazienti (>60%) ha dimostrato una risposta inferiore a una risposta ematologica completa (CHR) alla terapia immediatamente precedente.

• Nella coorte della dose iniziale di 45 mg/die (38,7%) sono stati raggiunti gli indici massimi di risposta BCR-ABL1IS ≤1% dopo 12 mesi, che sono stati mantenuti anche in seguito alla riduzione della dose a 15 mg/die.

• In seguito alla riduzione della posologia prevista dal protocollo per le risposte nelle coorti con dosaggi più elevati, il 75% dei pazienti nella coorte da 45 mg e l’88% dei pazienti nella coorte da 30 mg sono stati in grado di mantenere una risposta BCR-ABL1IS ≤1% fino a due anni.

Dati sulla sicurezza al cutoff dell’analisi ad interim. Tra tutti i pazienti (N=282), gli eventi avversi più comuni successivi al trattamento (TEAEs) di qualsiasi grado (verificatisi in ≥10% di tutti i pazienti) sono stati i seguenti: trombocitopenia (39,4%), neutropenia (25,2%), ipertensione (24,1%), anemia (17,4%), cefalea (17,0%), aumento della lipasi (16,0%), artralgia (14,2%), stipsi (12,4%), riduzione della conta piastrinica (10,6%) e aumento di ALT (10,3%).

È stata osservata una correlazione dose-dipendente nei tassi di eventi occlusivi arteriosi (AOE). Gli AOE pre-validati sono stati riportati nelle seguenti percentuali: (coorti dose iniziale 45 mg, 30 mg, 15 mg/die) 8,5% (n/N = 8/94), 4,3% (n/N = 4/94) e 2,1% (n/N = 2/94). La valutazione prospettica degli AOE da parte di esperti indipendenti in (45 mg, 30 mg, 15 mg/die di coorti di dose iniziale) ha determinato i seguenti risultati: 5,3% (n/N = 5/94), 4,3% (n/N = 4/94) e 1,1% (n/N = 1/94). Non sono stati segnalati decessi correlati a AOE nel corso dell’analisi ad interim.

Dopo che tutti i pazienti avranno completato almeno 12 mesi di follow-up sarà condotta un’analisi primaria completa della sperimentazione OPTIC che sarà presentata prossimamente.
 
Incyte è titolare di una licenza esclusiva di Takeda Pharmaceuticals International AG per commercializzare Iclusig nell’Unione Europea e altri 29 Paesi, tra cui Svizzera, Regno Unito, Norvegia, Turchia, Israele e Russia. Iclusig è commercializzato da Takeda Pharmaceuticals International AG negli Stati Uniti.

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