quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 24 GIUGNO 2020
Consiglio regionale approva mozione su potenziamento ospedale Caracciolo di Agnone

Voto unanime dei consiglieri per l’atto che chiede, tra le altre cose, di un “Punto di Primo Intervento” per ogni ospedale di Comunità (a Larino e Venafro), di mantenere tutti i reparti dell’Ospedale Veneziale di Isernia e dell’Ospedale San Timoteo di Termoli, di attivarsi presso la Conferenza delle regioni al fine di vedere riconosciuta la possibilità di prevedere la presenza di almeno un DEA di II livello per ogni regione d’Italia.

Via libera all’unanimità ieri, in Consigli regionale del Molise, alla mozione di Andrea Di Lucente (Popolari) per rafforzare la sanità regionale e, in particolare, l’ospedale Caracciolo di Agnole. Per favorire l’approvazione di un documento condiviso sulla questione, il Consigliere Micaela Fanelli ha dichiarato di ritirare una sua mozione, sottoscritta anche dal collega Facciolla, avente ad oggetto: "Sospensione di ogni riduzione dei servizi sanitari e dei presidi sanitari sul territorio regionale".

In particolare con la mozione approvata, l’Assemblea legislativa impegna il Presidente della Giunta regionale a:
- farsi portavoce delle istanze che il Consiglio regionale esprime sull’ospedale Caracciolo di Agnone presso i tavoli interministeriali del MEF e del Ministero per la Salute;

- rappresentare le medesime istanze anche presso la struttura commissariale prima che il POS 2019-2021 venga ufficializzato;

- mantenimento all’Ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone quale presidio di area particolarmente disagiata ai sensi del punto 9.2.2 del D.M. 2 aprile 2015, n.70, evitando di prevedere nel POS ipotesi di ridimensionamento e riconversione. Ciò è necessario a tutela di aree montane e periferiche, quali sono quella dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese (Abruzzo), che vivono un costante e permanente disagio dovuto all’oggettiva carenza di una viabilità funzionale e appropriata rispetto alle caratteristiche orografiche del territorio;

- chiedere un potenziamento reale della Day Surgery presso l’ospedale Caracciolo, così come previsto dal suindicato decreto;

- chiedere un rafforzamento del Pronto soccorso presso l’ospedale Caracciolo;

- procedere al più presto con un piano assunzionale che fornisca a tutti gli ospedali della regione il personale sanitario necessario al funzionamento dei reparti e alla copertura dei turni, con particolare attenzione all’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone;

- prevedere un “Punto di Primo Intervento” per ogni ospedale di Comunità (a Larino e Venafro) al fine di garantire risposte rapide e cure immediate nei casi di emergenza in due aree densamente popolate della Regione Molise;

- avviare le opportune verifiche tese:
  ad attivare i bandi per l’assunzione del primario e del personale medico e sanitario necessario;
  ad attivare il protocollo STEN;
  a ripristinare ed integrare la dotazione strutturale e tecnologica del PN;

- mantenere tutti i reparti dell’Ospedale Veneziale di Isernia e dell’Ospedale San Timoteo di Termoli;

- attivarsi presso la Conferenza delle regioni al fine di vedere riconosciuta la possibilità di prevedere la presenza di almeno un DEA di II livello per ogni regione d’Italia.
 
“Nel corso dei una interruzione dei lavori - riferisce una nota del Consiglio Regionale - i Consiglieri hanno incontrato i Sindaci dell’area dell’alto Molise giunti in delegazione per esprimere le loro preoccupazioni sul sistema sanitario delle loro zone e avanzare richieste e proposte operative. Gli stessi Consiglieri hanno incontrato anche i rappresentanti di cittadini e comitati civici che  nella mattinata hanno manifestato davanti a Palazzo D’Aimmo, sempre per i temi sanitari”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA