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Lunedì 30 APRILE 2012
Spending review. Colozzi (Lombardia): “In sanità già iniziata da 10 anni”

L'assessore lombardo al Bilancio è intervenuto su SkyTg24 riguardo al piano che approderà oggi pomeriggio in Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di recuperare risorse dalla razionalizzazione della spesa pubblica. Sottolineando che però, tra le Regioni, "c'è chi ha fatto di più e chi meno"

La revisione della spesa pubblica, la cosiddetta 'spending review', arriva alle 15 sul tavolo del Consiglio dei ministri. L’obiettivo è razionalizzare la spesa pubblica e quindi recuperare risorse per arrivare al pareggio di bilancio nel 2013. Ma la manovra, al di là degli effetti immediati, si prefigge di aprire un nuovo corso nella gestione delle risorse dello Stato. Razionalizzando, appunto, e riducendo gli sprechi. Un processo che, secondo l’assessore al Bilancio della Regione Lombardia e coordinatore di tutti gli assessori regionali al Bilancio, Romano Colozzi, “in sanità è iniziato già da 10 anni”.

“Nel 2001 la spesa sanitaria cresceva del 7-8% rispetto all’anno precedente mentre nell’ultimo anno è diminuita dello 0,6%”, ha affermato Colozzi intervenendo oggi ai microfoni di SkyTg24 e spiegando che questo è stato possibile grazie agli interventi di razionalizzazione messi in atto dalle Regioni. È vero però, secondo Colozzi, “che alcuni hanno fatto più di altri” e di questo il Governo dovrà tenere conto quando metterà mano in “questa importante materia”. Secondo Colozzi è necessario “intervenire in modo chirurgico” per evitare interventi “ingiusti nei confronti di chi, a livello periferico, ha dimostrato di essere forse anche più avanti dello Stato centrale in fatto di ottimizzazione delle risorse finanziarie disponibili”.

Per Colozzi, dunque, “la vera spendig review è analizzare caso per caso, individuando dove c’è spreco e dove è fatto qualcosa di positivo”. E secondo le stime dell’assessore al Bilancio, “se tutte Regioni italiane avessero una spesa sanitaria procapite come quella della Lombardia, il risparmio ottenibile per il settore sarebbe pari a 6 miliardi all’anno”. Dunque è “fondamentale individuare parametri a tutti devono attenersi” e “analizzare caso per caso”, perché con una politica di tagli lineari “chi ha già fatto molto continuerà ad essere sottoposto a sacrifici insostenibili”.
 

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