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Giovedì 02 LUGLIO 2020
Infortuni sul lavoro. Onotri (Smi): “Risarcimento per il Covid anche ai medici di famiglia”

Il parlamento e il ministero del Lavoro “intervengano per concretizzare un impegno degli istituti assicurativi pubblici e privati per una copertura ai medici di medicina generale e alle altre professioni mediche, ammettendo il pieno indennizzo in caso di decesso causato dal coronavirus” ha detto il Segretario generale del sindacato

“Restiamo basiti davanti alla notizia riportata oggi da alcuni organi di stampa sul fatto che medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e altri professionisti medici, che hanno subito tanti contagiati e morti nel corso della pandemia da coronavirus, non siano coperti dall’assicurazione Inail in caso di decesso”.

È quanto ha dichiarato Pina Onotri, Segretario generale del Sindacato Medici Italiani (Smi) commentando la notizia che riguarda l’esclusione dei Mmg dal riconoscimento d’infortunio sul lavoro in caso di contagio da Covid 19.

“Non sono bastati più di 170 medici di famiglia deceduti per far estendere le tutele sul lavoro al contagio da virus e farlo rientrare nei casi d’infortunio sul lavoro. Alla luce della recente pandemia tocca ripensare ad uno strumento normativo adeguato che riconosca ai medici convenzionati le tutele previste per tutti gli altri lavoratori – ha aggiunto – l’Inail deve ammettere che in questi mesi i medici di famiglia hanno subito veri e propri infortuni sul lavoro a causa del contagio trasmesso dai loro pazienti. Le loro famiglie, per questo, hanno diritto ad essere indennizzate in caso di morte dei propri congiunti. Il riconoscimento dell’infortunio per i medici di medicina generale, nel caso di decesso da coronavirus deve essere previsto anche dalle assicurazioni priviate, che al pari dell’istituto pubblico, non presumono questa copertura”.
 
Il sindacato ha quindi rivolto un appello al Parlamento e al Ministro del Lavoro, dicastero a cui è affidata la competenza del caso “affinché intervengano per concretizzare un impegno degli istituti assicurativi pubblici e privati per una copertura ai medici di medicina generale e all’altre professioni mediche, ammettendo il pieno indennizzo in caso di decesso causato dal coronavirus”.
“Si tratta – ha concluso Onotri – di un riconoscimento di un diritto dovuto a chi ha sacrificato la propria vita a difesa della salute dei cittadini”.

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