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Lunedì 13 LUGLIO 2020
Sanità immobile? Nieddu ai Dem: “Nessun immobilismo, stiamo spingendo per tornare a regime”

Il Coordinamento Pd Sardegna punta il dito contro l’Assessore e l’Ats rei di essersi “arenati in un assordante e inaccettabile immobilismo. Con visite specialistiche o esami che non possono essere prenotati tramite il Cup, ma solo presso le strutture private accreditate”. Nieddu sentito da Quotidiano Sanità respinge le accuse al mittente

“La Sanità territoriale della Sardegna rischia il collasso: ad oggi non è possibile prenotare visite specialistiche o esami tramite il Cup. O meglio, è possibile prenotare soltanto presso le strutture private accreditate”. A denunciarlo è il Coordinamento Pd Sardegna, nominato nel mese di novembre dello scorso anno su proposta del Segretario regionale PD Emanuele Cani, in attesa dello svolgimento del nuovo Congresso.

Il Coordinamento Pd, spiega: “Durante i mesi delle restrizioni per il Covid, sono state eseguite solo le visite urgenti (5% del totale) e dal mese di maggio anche le visite brevi (altro 5% del totale), mentre le visite differite e le visite programmate che sono al 45% del totale, sono state rinviate a data da destinarsi e a tutt’oggi non si sa quando verranno eseguite. Un problema che si unisce alle già interminabili liste di attesa, che sconfortano chi ha bisogno di effettuare visite o esami in tempi utili e tempestivi a garantirne l’efficienza. Il Covid - proseguono i Dem - ha evidenziato le carenze di un sistema sanitario già claudicante, ora, nella fase della lenta ripresa, il diritto alla salute dovrebbe essere già tornato al centro dell’agenda quotidiana, ma così non è! E il risultato è catastrofico, perché queste carenze compromettono ancora di più il sistema sanitario, negano il diritto alla salute, creano un aggravio di spesa alle casse della sanità pubblica. È dunque urgente riaprire le prenotazioni e tornare a prendersi cura delle persone, alcune patologie, se non individuate per tempo, possono diventare incurabili.

Per il Coordinamento Pd Sardegna “la responsabilità è in capo all’assessorato regionale alla sanità e all’Ats, arenati in un assordante e inaccettabile immobilismo”. I Dem concludono invitando “la Giunta Regionale a dare seguito a quanto previsto dalla rete ospedaliera varata negli anni scorsi, ed evitare iniziative che possano comprometterne gli esiti”.

Sentito dal Quotidiano Sanità l’Assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, non ci stà alle accuse e le respinge al mittente: “Abbiamo approvato e trasmesso alle aziende sanitarie dell’Isola le linee guida per la ripresa delle attività ordinarie già da diverse settimane, dando precise indicazioni. In molti casi la ripartenza è già avvenuta, in altri è stato necessario adeguare le strutture e i percorsi per garantire la massima sicurezza, sia ai pazienti, sia a chi lavora in corsia. La situazione in Sardegna, sotto questo profilo, non è diversa da quella di altre regioni.
Purtroppo gli esponenti del Pd sardo – prosegue - non resistono alla tentazione di strumentalizzare l’emergenza Covid per attaccare la Giunta. Vengono lanciate accuse di immobilismo, ma sarebbe opportuno ricordare che se oggi in Sardegna la circolazione del virus è quasi nulla lo si deve alle misure di contenimento che siamo stati capaci di mettere in campo, mostrando fermezza, soprattutto nella fase più critica, quando da Roma avrebbero voluto mantenere aperti i collegamenti.

L’esponente di Giunta avverte: “Il virus non è sparito, siamo solo in una nuova fase. Le strutture sanitarie restano i luoghi più esposti, abbiamo il dovere di non abbassare la guardia, ma allo stesso tempo stiamo comunque spingendo al massimo perché le attività possano tornare a regime nel più breve tempo possibile. Chi pensa che il coronavirus abbia cancellato dalla nostra agenda tutte le altre patologie, semplicemente sbaglia. Il confronto dell’assessore con i malati, i loro rappresentanti e le associazioni è continuo.

Durante l’emergenza - sottolinea ancora l’Assessore - abbiamo risposto a tante necessità, adottando tempestivamente soluzioni di buonsenso rivolte soprattutto ai pazienti più fragili, come la proroga dei piani terapeutici o la dematerializzazione delle ricette. Stiamo anticipando la campagna di vaccinazione antinfluenzale, per cui abbiamo provveduto a raddoppiare le scorte delle dosi disponibili. Inoltre puntiamo allo sviluppo della telemedicina, perché, non lo si può negare, ma il Covid ha già cambiato il modo di concepire la sanità in tutto il pianeta e noi non resteremo certo con le mani in mano ad attendere la prossima emergenza.

“Il Pd – sottolinea Nieddu – descrive un sistema sanitario ‘già claudicante’, parole che suonano come un’ammissione di colpa. Abbiamo assoluto bisogno di medici specializzati e di potenziare i servizi. Anche su questo fronte abbiamo tracciato una strada in netta discontinuità col passato, sbloccando un turnover fermo da anni, dando impulso a sessanta concorsi nelle professioni sanitarie e varando un piano di tagli delle liste d’attesa che ora, dopo il lockdown, contiamo possa ripartire a pieno ritmo. La salute dei sardi – conclude – è la nostra priorità”.
Elisabetta Caredda

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