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Lunedì 13 LUGLIO 2020
Acne. Negli adulti colpa di latte, bevande gassate e cibi zuccherati

L’acne compare più frequentemente sulla pelle degli adulti che consumano alimenti grassi, bevande zuccherate e latte. L’evidenza arriva da un ampio studio osservazionale francese, tuttora in corso, basato sul web, che tiene traccia del comportamento alimentare e di una varietà di esiti in termini di salute.

(Reuters Health) – Gli alimenti grassi e zuccherati, le bevande addolcite con zucchero e il consumo di latte si associano tutti a un aumento del rischio di acne negli adulti. È quanto emerge daI lavoro di alcuni ricercatori francesi che hanno esaminato i dati relativi a 24.542 partecipanti al NutriNet-Sante, uno studio osservazionale basato sul web, in corso di svolgimento, che tiene traccia del comportamento alimentare e di una varietà di esiti in termini di salute in Francia.
Nel complesso, 11.324 partecipanti (46%) hanno segnalato nei questionari di avere o aver avuto acne in età adulta. Rispetto agli adulti nello studio che non hanno riferito alcun problema di acne in corso o passata, quelli con acne in corso consumavano una maggiore quantità di latte (odds ratio aggiustato per acne attuale per bicchiere di latte 1,12), bevande zuccherate (aOR per bicchiere 1,18) e prodotti grassi e zuccherati (aOR per porzione 1,54).

Questi risultati sono stati aggiustati per apporto totale di calorie, sesso, età, fumo, attività fisica, BMI, livello di istruzione e presenza nell’anamnesi di cancro, diabete, malattie cardiovascolari o sintomi depressivi.

“Nel nostro studio abbiamo confermato che i partecipanti con acne consumavano significativamente più latte, bevande zuccherate, cioccolato al latte, snack e cibi veloci e meno pesce, frutta e verdura anche dopo l’aggiustamento per altri fattori confondenti come fumo o diabete”, dice il coautore dello studio, Khaled Ezzedine del reparto di dermatologia presso il Mondor Hospital di Parigi.

“Pertanto, oltre al classico trattamento per l’acne, i medici potrebbero avere consigli nutrizionali e alimentari volti a ridurre il consumo di cibi associati all’acne, soprattutto latte e zucchero, per controllarla”, prosegue Ezzedine.

Un limite dello studio è l’autodiagnosi di acne in corso e la mancata valutazione della gravità della stessa, osserva il team dello studio su JAMA Dermatology. Il 75% dei partecipanti allo studio era di sesso femminile e i ricercatori non disponevano di dati sulla sindrome dell’ovaio policistico, una patologia che può causare acne nelle donne adulte.

Fonte: JAMA Dermatology

 
Lisa Rapaport
 
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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