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Giovedì 08 LUGLIO 2010
Roccella: su coma e coscienza giuste le cautele

“Le scoperte illustrate dalla Conferenza internazionale su coma e coscienza dimostrano ancora una volta come la scienza sostenga il nostro approccio alla materia, caratterizzato dalla cautela”. Così il sottosegretario Roccella commentando i risultati emersi da Salerno, dove si sono svolti i lavori. No a definizione di “Stato vegetativo persistente” si a “Sindrome della veglia arelazionale”,

 "Le scoperte illustrate in questi giorni a Salerno alla terza Conferenza internazionale su Coma e Coscienza sono di estremo interesse perché ci dimostrano ancora una volta come la scienza sostenga il nostro approccio alla materia, caratterizzato dalla cautela. Innanzitutto, la Task force europea presente a Salerno ha annunciato che chiederà alla comunità scientifica internazionale di cambiare la definizione del 1994 di “Stato vegetativo persistente” in “Sindrome della veglia arelazionale”, proprio per l’uso errato che si è fatto dell’espressione “Stato vegetativo” assimilando le persone in questa condizione a vegetali.
 
I maggiori esperti internazionali, inoltre, hanno spiegato che fra le poche certezze che abbiamo in questo settore, ottenute con metodi diagnostici all’avanguardia, c’è quella che in diversi casi permanga la percezione del mondo esterno e che questa sia una condizione di gravissima disabilità del sistema cognitivo di cui non è possibile valutare il grado. Questo dimostra come il principio di precauzione, quando si parla di coma e stati vegetativi, sia l’approccio più aderente al metodo scientifico. La scienza infatti non ha certezze assolute ma acquisizioni conoscitive ormai molto rapide che possono sempre smentire quelle precedenti, quindi quando si tratta della vita, della morte, della capacità di coscienza e della sofferenza è necessario adottare la massima prudenza.
 
Credo che il lavoro degli esperti riuniti a Salerno sia molto prezioso non soltanto dal punto di vista scientifico, ma anche e soprattutto perché offre un contributo al dibattito pubblico su temi sensibili. Apprezzo molto quanto fin qui svolto dagli specialisti e aspetto con interesse lo sviluppo delle loro ricerche”.

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