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Martedì 22 SETTEMBRE 2020
Coronavirus. Cossa (Riformatori) chiede test a tampone rapido in tutti gli scali della Sardegna

Sono 64 in Sardegna gli ultimi casi nuovi positivi al Covid-19 rilevati alla giornata di ieri dall’Unità di crisi regionale e che vanno a sommarsi ai 3.239 casi complessivamente accertati dall’inizio dell’emergenza. Cossa: “L’escalation preoccupante dei casi necessita di pensare all’introduzione immediata anche nell’isola dei test a tampone rapido a partire da tutti gli scali aeroportuali, a tutela della salute dei viaggiatori e a garanzia per tutto il personale impiegato nei diversi scali sardi”.

Dopo la sospensione dell’ordinanza del Governatore Christian Solinas da parte del TAR e visto il trend di diffusione del contagio, il vice Presidente del Gruppo consiliare dei Riformatori, Michele Cossa, chiede l’introduzione immediata dei test a tampone rapido in tutti gli scali della Sardegna. “Abbiamo davanti una escalation preoccupante di casi - spiega - che ci costringerà a convivere con il virus forse per lungo tempo, ma proprio per questo dobbiamo interrogarci su quali siano le soluzioni più efficaci per procedere con screening di massa che garantiscano risultati in tempi rapidi. Il test a tampone rapido rappresenta una delle soluzioni migliori sia per la rapidità del risultato e sia per l’assenza di invasività, rispetto ad esempio al tampone orofaringeo, e per questo utilizzato in tutti gli aeroporti del Paese”.

Il vice Presidente dei Riformatori evidenzia: “Negli aeroporti italiani vengono utilizzati test con tampone rapidi che sebbene siano meno efficaci dei molecolari (93 contro 100) sono considerati ottimi per screening veloci e di massa. Ritengo che l’introduzione di questi test sia quindi anche in Sardegna una strada da percorrere immediatamente a partire dagli scali aeroportuali e da trasferire ulteriormente in altre realtà, come per esempio il mondo della scuola".

“Se è vero che andiamo incontro a una esposizione preoccupante che vedrà una circolazione del virus sempre più veloce - conclude Cossa - abbiamo il dovere di applicare tutti i mezzi di diagnosi diretta a nostra disposizione. Solleciterò in tal senso l’Assessore della Sanità in una interrogazione consiliare affinché sia presa subito in considerazione questa opportunità, tenuto conto dell’urgenza e della necessità di introdurre questi strumenti a tutela della salute dei viaggiatori, e quale garanzia per tutto il personale impiegato nei diversi scali sardi”.

Elisabetta Caredda

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