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Martedì 22 SETTEMBRE 2020
Rsa. Regioni a Speranza: “Inserire anche nostri rappresentanti nella commissione per la riforma”

Gli Enti locali chiedono anche un provvedimento di revisione temporanea della compartecipazione ai Lea per sostenere le famiglie che potrà trovare una forma di copertura economica attraverso i nuovi finanziamenti assegnati al Fsn. IL DOCUMENTO

Una contribuzione una tantum e a stretto giro di posta per le Rsa con l’obiettivo di compensare sia i costi sostenuti nel contrastare il Covid 19 sia i minori introiti. Ed anche un aiuto alle famiglie attraverso una revisione temporanea delle percentuali di compartecipazione alla retta con un maggior carico sul Ssn e un minor onere per lquanti sono stati messi a dura prova dalla crisi economica causata dalla pandemia. Risorse da reperire attingendo ai nuovi finanziamenti assegnati al Fsn.

Queste la richieste inviate al ministro della Salute Roberto Speranza, dalla Commissione salute delle Regioni che chiedono anche di avere voce in capitolo sulla riorganizzazione delle Rsa, attraverso la presenza di un loro rappresentante nella Commissione ministeriale appositamente istituita.
Un assist alle Rsa, agli operatori, agli anziani, alle famiglie nato dalla necessità di dare risposte alla situazione emergenziale post Covid.
 
“Le attività di riorganizzazione delle Rsa – scrive il Coordinatore della CommissIone Salute Luigi Genesio Icardi al ministro Speranza – potrebbero richiedere ulteriori investimenti da parte delle strutture anche sulla dotazione sanitaria e assistenziale, ad esempio figure professionali quale Direttore sanitario, maggiore presenza di infermieri, ecc. Misure che oggi comporterebbero alla luce degli attuali Lea un aumento della quota sanitaria ed un pari aumento della quota a carico delle famiglie. L’andamento economico nazionale ha ridotto i redditi delle famiglie e ciò renderebbe insostenibile chiedere loro un maggior impegno per l’incremento dell’attività sanitaria”.
 
Da qui l'invito a mettere in atto un intervento urgente di sostegno alle Rsa e anche la richiesta di un ruolo attivo delle Regioni nella riorganizzazione delle Rsa stesse. “Le Regioni – aggiunge poi Icardi – desiderano poter partecipare tecnicamente e politicamente alla riscrittura delle regole di funzionamento dell’assistenza socio sanitaria, nella certezza che le diverse sensibilità Stati e territori consentano di migliorare la qualità dei provvedimenti”.
 
 
Ester Maragò

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