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Giovedì 08 OTTOBRE 2020
Al Careggi +17% prostatectomie radicali robotiche durante il lockdown

213 prostatectomie radicali robotiche da marzo a maggio 2020, rispetto alle 182 dello stesso periodo dell’anno precedente. “A causa della riduzione di quasi la metà degli interventi non oncologici durante il lockdown è stato possibile concentrare le risorse tecnologiche e professionali, altamente specializzate, nella chirurgia urologica oncologica”

La chirurgia urologica dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze ha aumentato del 17% gli interventi per tumore prostatico al tempo del lockdown con 213 prostatectomie radicali robotiche da marzo a maggio 2020, rispetto alle 182 dello stesso periodo dell’anno precedente. Il dato è stato presentato al Convegno ‘Nuove evidenze nella diagnosi e terapia del carcinoma prostatico’.

“L'evento - ha dichiarato il presidente del convengo professor Marco Carini direttore del Dipartimento oncologico e di chirurgia a indirizzo robotico dell'Azienda Careggi - è il primo congresso urologico in Italia dall’inizio della pandemia da Covid-19, un segnale importante che conferma la continuità della ricerca e della didattica in ambito urologico nell’ospedale universitario di Careggi che è stato in grado, fra i pochi a livello internazionale, di incrementare alcune attività a fronte di una fisiologica generale riduzione a causa delle limitazioni imposte dalle misure di prevenzione dell’infezione da Coronavirus”.

“Durante i mesi di lockdown - aggiunge il professor Sergio Serni, responsabile scientifico del convengo insieme al dottor Mauro Gacci e direttore della chirurgia urologica robotica e dei trapianti renali di Careggi - nonostante le difficoltà organizzative dovute alla pandemia, siamo riusciti a mantenere un elevato standard assistenziale per tutti i malati oncologici, garantendo la massima sicurezza dei pazienti, dei loro familiari e di tutti gli operatori sanitari”.

“A causa della riduzione di quasi la metà degli interventi non oncologici durante il lockdown - spiega il dottor Gacci, dirigente medico di Careggi e membro del Comitato delle linee guida europee per la cura e lo studio della patologia prostatica - è stato possibile concentrare le risorse tecnologiche e professionali, altamente specializzate, nella chirurgia urologica oncologica, assicurando non solo il mantenimento delle prestazioni, ma anche un aumento delle attività”.

“È la conferma – ha concluso - dell’impegno dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi nella chirurgia robotica urologica, la prima in Italia con circa 700 interventi di prostatectomia radicale all'anno, numero in incremento costante negli ultimi 10 anni”.

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