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Lunedì 19 OTTOBRE 2020
Manovra 2021. I commenti dei sindacati medici e Ordine

Anaao: “Un primo segnale positivo, ma intervento su assunzioni non può risolversi una semplice proroga dei contratti a tempo determinato”. Cimo-Fesmed: “Raccomandiamo meno enfasi”. Fnomceo: “Bene la scelta di investire sulla sanità, ora aprire la stagione dei rinnovi contrattuali”.

Giudizi positivi quelli dei medici verso le prime anticipazioni della Legge di Bilancio 2021 anche se per esprimere un parere definitivo si è in attesa di vedere il testo definitivo.
 
Anaao: “Primo segnale positivo”
“La manovra economica per il 2021 varata dal Governo rappresenta un primo segnale positivo che va nella direzione auspicata di destinare maggiori risorse alla sanità pubblica e, in particolar modo, al personale del Ssn”. Questo il commento del Segretario Nazionale Anaao Assomed, Carlo Palermo, all’indomani del varo del ddl bilancio 2021 da parte del Consiglio dei Ministri.

“Particolarmente apprezzabile la destinazione al personale di circa il 60% della spesa, sia sotto forma di incrementi retributivi che di procedure per le assunzioni. Mentre sarà da valutare l’entità e la modalità di distribuzione degli incrementi, l’intervento sulle assunzioni non può, però, limitarsi ad una semplice proroga dei contratti di varia tipologia attivati a marzo, peraltro in numero insufficiente per quanto riguarda i medici, sia per fronteggiare la pandemia sia, più in generale, per garantire la piena operatività del servizio pubblico. Occorre avviare procedure semplificate per nuove assunzioni contrattualizzate, sia pure a tempo determinato, attingendo, in mancanza di specialisti, al bacino dei medici specializzandi degli ultimi due anni”.

“Mancano ancora almeno 6000 medici e dirigenti sanitari per supportare il notevole incremento dei carichi di lavoro provocato dalla pandemia, e dalla conseguente attivazione di nuovi posti letto, mettendo in conto anche la necessità di dover isolare quanti di loro vengano eventualmente contagiati. Non possiamo perdere questa occasione per rinforzare la trincea negli ospedali, anche per garantire in futuro la piena operatività del servizio pubblico”.

“Ringraziamo il Ministro della salute, Roberto Speranza, per aver accolto le nostre le nostre istanze – conclude Palermo - facendosi interprete delle esigenze di una categoria fortemente preoccupata per l’immediato futuro della professione, del servizio sanitario nazionale e dell’intera comunità dei cittadini del nostro paese. A lui chiediamo un ulteriore sforzo affinché vengano garantite tutte le risorse necessarie per il Ssn”.
 
Cimo-Fesmed: “Risorse per il personale medico non siano affidate all'opacità delle regioni”
“Non è certamente tempo di chiedere risorse oltre il dovuto ma riteniamo che lo stanziamento di 4 miliardi di euro previsto nella bozza di manovra di Bilancio sia semplicemente la conferma delle azioni già messe in campo indispensabili a supportare la seconda fase della pandemia. Ma soprattutto chiediamo almeno che le risorse destinate al personale siano correttamente e trasparentemente assegnate agli aventi diritto che si assumono le reali responsabilità e i rischi nell'emergenza sanitaria”. Queste le prime reazioni di CIMO-FESMED, in attesa di conoscere il testo e approfondire i dettagli riguardanti la sanità, all’indomani dell’approvazione della manovra di bilancio dal Consiglio dei Ministri.
 
CIMO-FESMED ritiene che “la conferma, anche per l’anno 2021, di 30.000 fra medici e infermieri assunti a tempo determinato per il periodo emergenziale sia un atto dovuto e che la dotazione di un ulteriore miliardo di euro al Fondo Sanitario Nazionale è semplicemente in linea con i provvedimenti adottati negli ultimi anni, senza considerare la necessità di risorse aggiuntive legate al possibile incremento di tutte le altre patologie non Covid a causa dei recenti blocchi delle attività programmate e della prevenzione”.
 
“Raccomandiamo dunque meno enfasi”, commenta il Presidente della Federazione, Guido Quici. “Piuttosto, chiediamo una seria e attenta valutazione dell’attuale emergenza sanitaria con l'avvio di azioni concrete atte a superare quel “corto circuito” che si è venuto a creare tra Governo e regioni. Di fatto, con la mancata attivazione di 1.600 posti di terapia intensiva e la mancata distribuzione di 1.500 ventilatori già disponibili, si sono accentuate le barriere tra ospedale e territorio per mancanza di vere azioni di coordinamento”. 
 
“Cinque mesi di “torpore” dalla fine del lockdown durante i quali occorreva formare quel personale sanitario non specialista che oggi viene nuovamente “scaricato” nei reparti Covid dato che molte regioni sono nuovamente costrette a riattivare posti letto sub intensivi e intensivi senza le necessarie risorse umane. La lotta al coronavirus non passa solo attraverso i finanziamenti ma dalle corrette azioni conseguenti” aggiunge Quici. 
 
CIMO-FESMED, chiede innanzitutto “una seria governance delle risorse e che, in particolare, quelle destinate al personale non vengano fagocitate dalle Regioni, diventando fonte di contenziosi per la non puntuale trasparenza nella ripartizione tra il personale sanitario”.
 
Fnomceo: “Bene la scelta di investire sulla sanità, ora aprire la stagione dei rinnovi contrattuali”
“Bene la scelta di investire, con la manovra di bilancio, ulteriori 4 miliardi per la sanità, bene l’aumento di un miliardo di euro del Fondo sanitario nazionale e il sostegno del personale sanitario. È un ottimo segnale, che conferma che la stagione dei tagli è finita e che il Governo considera finalmente la sanità come una risorsa su cui puntare e non come un costo su cui risparmiare”. Questo il commento del Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (FNOMCEO) Filippo Anelli, sull’approvazione, avvenuta durante il Consiglio dei Ministri di questa notte, del Disegno di Legge recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e il bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.
 
“Ora è il momento di avviare una nuova stagione: quella dei rinnovi contrattuali e delle convenzioni – auspica Anelli -. È tempo di adeguare le retribuzioni dei Medici ai livelli europei. Non bastano le indennità, non basta il rinnovo a tempo determinato dei contratti per i medici e infermieri destinati a gestire l’emergenza. Occorrono contratti stabili e con stipendi che riconoscano la qualità e quantità del lavoro svolto. Occorrono condizioni di lavoro che valorizzino i professionisti e non li mettano, come spesso accade, in condizioni di dover scegliere tra la vita privata e quella professionale, di dover rinunciare al giusto riposo, alle ferie, di dover procrastinare una maternità”.
 
“Occorre inoltre introdurre, come sostenuto anche dal Ministro della Salute Roberto Speranza, nuovi criteri di ripartizione del Fondo sanitario nazionale, che tengano in considerazione criteri come l’indice di deprivazione, in modo da calmierare le disuguaglianze di salute” conclude il Presidente FNOMCEO.

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