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Martedì 20 OTTOBRE 2020
Covid. L’Associazione persone con malattie reumatologiche scrive a De Luca: “Anche la nostra assistenza è indifferibile”

Dopo la decisione dell’Unità di crisi della Campania di sospendere i ricoveri programmati a causa dell’aumento dei contagi covid, l’Apmarr ha deciso di lanciare un appello al governatore: “Siamo consapevoli di quanto questa prolungata emergenza stia mettendo a dura prova il nostro intero sistema sanitario, ma noi siamo pazienti a tempo indeterminato e le conseguenze di ulteriori rinvii e sospensioni dell’assistenza e delle cure avrebbero un effetto deleterio sulla salute di tutti noi”. LA LETTERA

“Porre la massima attenzione a cercare una via che riesca a far convergere la medicina d’emergenza con quella di continuità, in un punto che restituisca ad ogni individuo la cui vita è scandita dai ritmi severi di una malattia cronica, quella dignità di paziente che è alla base stessa del concetto di assistenza medica”. È questo l’appello che Antonella Celano, Presidente APMARR APS – Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, rivolge al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dopo la decisione dell’Unità di crisi regionale di sospendere i ricoveri programmati a causa dell’aumento dei contagi covid.

“Siamo consapevoli di quanto questa prolungata emergenza stia mettendo a dura prova il nostro intero sistema sanitario - afferma Celano nella lettera aperta -, di come ne sia complessa la gestione e di come sia inevitabile sacrificare spazi e comprimere servizi per far fonte ad una pandemia che non trova precedenti e rispetto alla quale abbiamo il dovere e la ferma volontà di vincere. Comprendo, quindi, la ratio e l’intenzione poste alla base del provvedimento”, ma “per noi pazienti cronici - evidenzi ala presidente Apmarr - non cessano né rallentano le sofferenze fisiche e psicologiche, le necessità di cure, controlli e contatto con i medici specialisti, e neppure cessano o diminuiscono le necessità di accedere ad una tutela della salute che non può essere sospesa. E tanto meno può esserlo di nuovo”.
 
Da qui l'appello per la continuità dell'assistenza per evitare “ulteriori rinvii e sospensioni” che avrebbero “un effetto deleterio sulla salute di tutti noi, compagni forzati di una malattia che non concede interruzioni. Non possiamo essere resi, da un calendario distorto, pesi tristi di una società che deve e vuole ripartire con noi dentro, e non fuori in un angolo”.

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