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Mercoledì 21 OTTOBRE 2020
Cerignola. Urla contro il personale Usca che fa i tamponi. La solidarietà del Dg Foggia e dello Smi ai medici

Il personale del drive-in di Cerignola è statao aggredito verbalmente, negli scorsi giorni, mentre eseguiva i tamponi per il covid. Il Dg della Asl, Vito Piazzolla acquisice le informazioni utili a ricostruire l’accaduto e prendere i dovuti provvedimenti.Il segretario regionale Smi, Francesco Pazienza, e il presidente Omceo Foggia, Alfonso Mazza, esprimono solidarietà agli operatori e chiedono misure di vigilanza a tutela della sicurezza degli operatori.

Un medico, un infermiere e un assistente sociale sono stati aggrediti verbalmente, negli scorsi giorni, mentre eseguivano tamponi nel ‘drive-in’ di Cerignola (Foggia). La notizia è stata diffusa oggi dal segretario della sezione pugliese dei Sindacato medici italiani (Smi) Francesco Pazienza. A scatenare la reazione dell’utente sarebbe stata la richiesta di effettuare il tampone senza prenotazione. Sulla vicenda è intervenuto anche il Direttore Generale della ASL Foggia, Vito Piazzolla, che si associa all’Ordine dei Medici e Chirurghi e allo Smi nell’esprimere solidarietà ai medici e al personale dell’Usca vittime dell’aggressione.

Piazzolla ha contattato telefonicamente la dottoressa aggredita per acquisire tutte le informazioni utili a ricostruire l’accaduto e prendere i dovuti provvedimenti. “Nel condannare tali azioni, ancor più deplorevoli se si considera il difficile momento che stiamo attraversando", il Direttore Generale ha ringraziato tutti i collaboratori dell’Azienda, in particolare gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta al COVID-19. “Queste aggressioni – dichiara Piazzolla nella nota- devono indignare, ma non fermare l’attività di tutto il personale che, quotidianamente, esercita le proprie funzioni per il bene della comunità. Operatori a cui va una gratitudine incondizionata. Invito tutti, pertanto, ad andare avanti con lo stesso zelo in modo da continuare ad assicurare ai cittadini l’inviolabile diritto alla salute”.

Riferendo la vicenda, Francesco Pazienza, segretario regionale Sindacato Medici Italiani (SMI), ha evidenziato come sia “totalmente ingiustificato ed addirittura paradossale, aggredire i sanitari che svolgono attività di prevenzione nel sottoporre a tamponi i cittadini di quel territorio. Esprimiamo tutta il nostro sostegno ai medici e agli operatori sanitari incoraggiandoli, pur nel comprensibile scoramento, a continuare nel prestare un servizio fondamentale in questo delicato momento di recrudescenza della pandemia”.

Da Pazienza, però, anche la rischia alla dirigenza delle ASL di "prevedere, per queste occasioni, una postazione di vigilanza a tutela della sicurezza degli operatori" conclude Pazienza”.

Simile appello anche da parte del presidente dell’Omceo di Foggia, Alfonso Mazza: “Fortunatamente il buon senso e la pazienza dei giovani medici hanno fatto sì che non si verificassero situazioni ancora più difficili, ma resta in me lo sconcerto nell’aver appreso che non si sia riusciti a contattare  in tempo utile le Forze dell’Ordine per sollecitarne l’intervento.”

“Chiedo alle Autorità competenti della nostra provincia – ha concluso il Presidente Mazza – che siano garantite migliori condizioni di sicurezza e di tutela per i nostri giovani colleghi impegnati in un servizio così delicato e fondamentale per fronteggiare l’espansione del contagio da Covid 19, come quello delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (U.S.C.A.)”

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