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Martedì 13 LUGLIO 2010
Farmaci online: Fazio, “il proibizionismo alimenta le truffe, giusto regolamentare”

Così il ministro, intervenuto stamattina a Radio anch'io con il direttore dell’Aifa Guido Rasi, la presidente di Federfarma Annarosa Racca e il direttore di Quotidiano Sanità Cesare Fassari. Via libera alle farmacie on line ma resta alta la vigilanza sulla contraffazione e le truffe via internet.

In Italia il consumo dei farmaci è aumentato del 60% negli ultimi 10 anni e per quanto riguarda il mercato parallelo della contraffazione il nostro Paese resta al riparo con lo 0,1% del totale contro l’1% della media europea, il 6,7% degli Stati Uniti, il 20-30% dei Paesi in via di Sviluppo. Ma l’apertura della vendita online di farmaci in Italia, annunciata nei giorni scorsi dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, può favorire il mercato della contraffazione nel nostro Paese? O comunque può innescare una crescita esponenziale dell’abuso di farmaci? Se ne è parlato oggi a Radio Anch'io, la trasmissione di Radio Uno condotta da Ruggero Po e alla quale hanno partecipato, oltre al ministro Fazio, il direttore dell’Aifa Guido Rasi, la presidente di Federfarma Annarosa Racca, e il direttore di Quotidiano Sanità Cesare Fassari.

Il ministro Fazio ammette il rischio, ma afferma che l’arma per contrastarlo è quella della regolamentazione. "Non credo in una società del proibizionismo, che rischia di avere effetti contrari. Regolamentare – ha affermato Fazio ai microfoni di Radio Anch’io - è la strada giusta. Mettere ordine nel comparto considerando che oggi internet è una realtà che non può essere ignorata e che anzi, se ben usata, può portare anche dei benefici”. In che modo? Secondo Cesare Fassari sarebbero tre i potenziali acquirenti online: “Le persone non autosufficienti e con problemi di mobilità, che potrebbero avere importanti facilitazioni dall’acquisto di farmaci online come già accade con la spesa alimentare”. Ma poi, osserva il direttore di Quotidiano Sanità, “a preferire il canale online sarebbero – e probabilmente già oggi è così – chi crede erroneamente al miraggio che su internet tutto costi di meno, farmaci compresi, senza valutare che i prezzi dei medicinali sono stabiliti dagli enti regolatori e quindi un prezzo vantaggioso potrebbe nascondere una truffa, e chi preferisce il canale online per questioni di privacy o perché vuole farmaci che probabilmente un medico coscienzioso non gli prescriverebbe”. È noto infatti come il mercato dei medicinali online riguardi in particolare pillole per il potenziamento delle capacità sessuali, anabolizzanti e anoressizzanti. “A differenza di altri Paesi – ha osservato Fassari – in Italia la rete delle farmacie è così capillare da rendere facile l’accesso ai farmaci e il Ssn eroga gratuitamente quelli essenziali, quindi parte delle ragioni che indurrebbero la vendita online vengono meno. Ciò non toglie che internet è il futuro e a questo dovranno adeguarsi sia medici che farmacisti”.

Fazio ha quindi chiarito che l’Italia non intende liberalizzare la vendita di farmaci online in modo indiscriminato. “Intenet – ha sottolineato – va pensato come un’estensione della rete territoriale dei servizi farmaceutici e tutto questo rientra all’interno di un progetto che vuole riorganizzare e implementare il ruolo delle farmacie come presidi socio-sanitari”.
La vendita, ha poi aggiunto il ministro, riguarderà in una prima fase solo i medicinali senza obbligo di prescrizione. Ma la sanità elettronica è destinata a crescere. Stanno già entrando in funzione i certificati elettronici e in futuro potrebbero arrivare anche le ricette mediche online, che apriranno la strada alla vendita via web dei farmaci con obbligo di ricetta. “È un processo che va fatto in modo graduale, con grande attenzione e stabilendo paletti molto rigidi. Ed è a questo che l’Italia e l’Europa stanno pensando”, ha aggiunto Fazio.

Principi condivisi dalla presidente dei titolari di farmacia, Annarosa Racca, secondo la quale “è necessario regolamentare la vendita dei medicinali online affidandola alle farmacie e mettendo un freno all’attuale giungla del mercato”. Confermando la capillarità della rete delle farmacie in Italia, Racca ribadisce che “oggi chi acquista farmaci online lo fa per superare il controllo del medico e del farmacista. A danno della salute personale e pubblica. E questo – afferma Racca – va assolutamente fermato”.

Sulla stessa linea Guido Rasi. “Non nascondere la testa sotto la sabbia è un atto di grande responsabilità”, ha affermato il direttore dell’Aifa. “Già oggi, su internet, possiamo comprare farmaci da ogni parte del mondo. Non avere una regolamentazione nazionale – ha quindi osservato Rasi - significa fingere che non esista un problema che invece c’è e comporta grandi rischi. L’Aifa è pronta ad occuparsi del processo di regolamentare e a non subire”. Riguardo alla possibilità che l’introduzione del canale online inneschi un abuso nel consumo dei farmaci, secondo Rasi si tratta di “una preoccupazione legittima, ma non credo sia colpa canale quanto di un approccio mentale che oggi porta le persone a cercare nei farmaci la soluzione a problemi di altro tipo. È un problema più complesso e non credo la vendita online possa portare particolari peggioramenti”.

 
L.C.

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