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Martedì 17 NOVEMBRE 2020
Covid. Anaao alla Regione: “Ci sono 181 specializzandi contrattualizzabili all’Università di Torino e Piemonte Orientale”

I 181 i medici a cui si riferisce l'Anaao sono quelli all'ultimo e penultimo anno specializzazione nelle discipline maggiormente formative per gestire i malati Covid: 85 per anestesia e rianimazione, 46 in medicina interna, 8 in Penumologia, 16 un medicina di urgenza, 8 in malattie infettive e 18 in geriatria. “Nel quadro di gravissima carenza di specialisti, la loro assunzione, più tutelante se fatta a tempo determinato applicando il DL Calabria, sarebbe particolarmente preziosa”, spiega il sindacato.

“L’Università di Torino e l’Università del Piemonte Orientale hanno ben 181 colleghi al termine del percorso di specializzazione nelle discipline maggiormente formative per gestire i malati Covid, che potrebbero essere contrattualizzati come prevede il DL Calabria ed aiutare i colleghi non formati che in questi giorni, con enorme impegno, soprattutto negli ospedali di provincia stanno imparando a curare malati per loro non abituali”. Lo evidenzia, in una nota, l’Anaao Piemonte.

Il sindacato spiega che l’ Università di Torino ha già, “con grande spirito di collaborazione e sensibilità,” chiesto agli studenti dell’ultimo anno di medicina di svolgere tirocinio nei Sisps, per dare supporto all’ attività di contact tracing. “Ben in 200 studenti hanno aderito, contribuendo attivamente alla gestione della pandemia. Gli specializzandi al secondo anno per le scuole di 4 anni e al secondo e terzo per le scuole di 5 anni, saranno invece occupati a gestire i pazienti Covid a bassa intensità nel V padiglione previsto a Torino Esposizioni, altra dimostrazione della grande solidarietà sia degli studenti che dell’Università”.

L’Anaao Piemonte rinnova quindi il suo appello al Presidente della Regione, al Magnifico Rettore e ai Presidi delle Scuole di Medicina dell’Università di Torino e del Piemonte Orientale, per “favorire quanto più possibile la contrattualizzazione dei colleghi al termine del loro percorso formativo (penultimo e ultimo anno) soprattutto se nelle discipline maggiormente coerenti con la clinica dei malati covid”.  

"Nel quadro di gravissima carenza di specialisti - conclude il sindacato -, la loro assunzione, più tutelante se fatta a tempo determinato applicando il DL Calabria, sarebbe particolarmente preziosa, perché si tratta di medici formati che potrebbero supportare i colleghi neo-laureati o con specialità non affini/equipollenti che lavorano nei reparti Covid”.  
 

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