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Giovedì 26 NOVEMBRE 2020
Covid. Emergency in Calabria, si parte da Crotone

“Diamo inizio al nostro lavoro in Calabria, partendo dall’ospedale di Crotone”, ha annunciato il fondatore di Emergency. A Crotone Emergency si occuperà di gestire l’ospedale tendato che la Protezione civile sta allestendo allo scopo di alleviare la pressione sull’ospedale cittadino. Strada fa poi sapere di avere parlato con la Protezione Civile di possibili altri interventi, “ancora da definire”.

“Diamo inizio al nostro lavoro in Calabria, partendo dall’ospedale di Crotone, ma siamo a disposizione anche per altri progetti”. Così Gino Strada, fondatore di Emergency, commenta così la proposta per la "progettazione e gestione di un ospedale tendato, costruito dalla Protezione civile a Crotone per alleviare la pressione sull’ospedale cittadino".

La decisione, spiega Emergency, è frutto di una riunione operativa svolta tra Emergency, Dipartimento Protezione civile e la Protezione Civile della Regione Calabria, nel corso della quale "si è discusso inoltre del contributo di Emergency ad altri progetti per la gestione dei pazienti positivi al Covid-19, ancora da definire ma sempre in collaborazione con la Protezione civile e le autorità sanitarie regionali, sia a livello ospedaliero che a livello territoriale”, spiega l’organizzazione umanitaria.

In Calabria Emergency lavora già a Polistena dal 2013 con un ambulatorio in uno stabile confiscato all’ndrangheta, dove cura le fasce più fragili della popolazione che non hanno accesso alle cure. Ed è proprio a Polistena che questa settimana Emergency inizierà a fare tamponi su richiesta del sindaco.

Emergency ricorda di essere anche già intervenuta a fianco della Protezione civile nella prima fase dell’epidemia a Bergamo, dove aveva gestito un reparto di Terapia intensiva nel presidio ospedaliero dell’ospedale Papa Giovanni XXIII in Fiera con un team medico e logistico.

Nella prima fase pandemica, Emergency si è occupata, inoltre, di progetti di formazione per la prevenzione del contagio nelle strutture di accoglienza, nelle RSA, nelle scuole e ha attivato un programma sociale di consegna di beni di prima necessità e un progetto di assistenza alimentare alle famiglie in difficoltà a causa della crisi economica.

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