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Martedì 22 DICEMBRE 2020
Agenas. Nuovo presidio dei precari sotto il Ministero della Salute

La protesta si terrà domani 23 dicembre. Cgil, Cisl e Uil: “Paese in lockdown e lavoratori mandati a casa, gestione sconcertante. Subito stabilizzazione o pronti a iniziative eclatanti”

Cresce la protesta dei lavoratori precari di Agenas che, nonostante la proroga di contratto ottenuta ad ottobre, rischiano di restare a casa dal 1° gennaio prossimo. Domani i 70 operatori a tempo determinato dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, a partire dalle ore 11, saranno in presidio con le federazioni di categoria di Cgil Cisl e Uil del Lazio, davanti al Ministero della Salute, per chiedere il rispetto degli impegni presi: “l’approvazione di un provvedimento normativo che consenta l’avvio del percorso di stabilizzazione per lavoratrici e lavoratori, in servizio da oltre un decennio, che svolgono un ruolo essenziale nel coordinamento dei sistemi sanitari”.
 
“E’ sconcertante che con un’emergenza ancora in atto e un nuovo lockdown alle porte, non si pensi a rinforzare il sistema sanitario, ma anzi si rischi di lasciare a casa personale qualificato e indispensabile per il buon funzionamento dei servizi alla salute”, denunciano con forza Paolo Terrasi, Sandro De Paolis e Angelo Angritti, responsabili di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio. “Ci era stato assicurato che la prima proroga sarebbe stata funzionale a mantenere i lavoratori in servizio in vista di certezze contrattuali ben più consistenti. Ora Agenzia e Ministero, con colpevole inerzia, stanno facendo carta straccia degli impegni. Noi non lo permetteremo”.
 
“Pretendiamo che si attivi subito un nuovo slittamento dei termini di scadenza dei contratti e che si proceda senza indugio ad approvare lo strumento normativo per la stabilizzazione. Vogliamo dare futuro alle persone e alle loro professionalità”, proseguono i sindacalisti. “Sappiamo che sono in atto dei tentativi maldestri di prorogare solo alcuni specifici contratti. Noi diciamo no a qualunque discriminazione, tutti i posti di lavoro devono essere salvati perché per uscire dalla pandemia c’è bisogno del contributo di tutti i lavoratori di Agenas”.
 
“Per questo domani saremo di nuovo in presidio per denunciare l’assoluto immobilismo del Dg di Agenas Domenico Mantoan e del ministro della Salute Roberto Speranza”, concludono Terrasi, De Paolis e Angritti. “Resta pochissimo tempo, serve un intervento diretto e immediato. Cgil Cisl e Uil continueranno a sostenere in ogni modo questi lavoratori e a portare avanti la mobilitazione: il 28 dicembre torneremo in piazza, stavolta sotto al Ministero della Funzione Pubblica a Palazzo Vidoni alle 11.00. In assenza di risposte, siamo pronti alle iniziative più eclatanti”.

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