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Martedì 19 GENNAIO 2021
Covid. Intersindacale Medica Asur Marche denuncia “comportamenti illeciti e illegittimi dalla direzione”

Fvm, Fassid, Fesmed, Cisl, Cgil, Anpo e Cimo scrivono al Presidente della Regione per chiedere un incontro urgente allo scopo di fermare gli atti organizzativi con cui il Dg e il direttore sanitario Asur, così come il direttore di AreaVasta 4, hanno disposto lo spostamento di medici “da una sede all'altra in modo irregolare, anche senza i necessari ordini di servizio per iscritto”. I sindacati accusano inoltre la direzione di non avere messo in atto, ovunque, misure adeguate al contenimento del contagio. LA LETTERA

“L’intersindacale della Dirigenza Medica e Veterinaria ASUR delle Marche, rappresentante il 75% dei Medici sindacalizzati, chiede con urgenza un incontro con riferimento agli atti organizzativi predisposti dal Direttore Generale ASUR, dal Dir. Sanitario ASUR, dal Dir. di AREA Vasta 4, riguardanti le misure poste in essere per contrastare la epidemia COVID 19 nella stessa A.V. 4. Risulta, infatti, che tali misure siano state comunicate a cose già avvenute, impedendo alle OO. SS. di poter dare risposte adeguate ai quesiti e alle richieste dei propri associati i quali risulta, per altro, essere spostati da una sede all'altra in modo irregolare, anche senza i necessari ordini di servizio per iscritto, e, spesso con una semplice comunicazione orale. Si è persino giunti ad assegnare dirigenti medici, privi della necessaria specializzazione, in turni di servizio presso reparti dedicati o, comunque, ove sono ricoverati pazienti Covid 19, ciò in violazione del piano pandemico sia regionale che di AV4 del 31.10.2020”. Lo denunciano, in una nota congiunta Fvm, Fassid, Fesmed, Cisl, Cgil, Anpo e Cimo, che hanno scritto al Presidente della Regione Marche, ai responsabili della  sanita e della giustizia della Regione Marche e al Presidente Ordine dei Medici Fermo.

Nella lettera si sottolinea che “tale modalità determina l’assegnazione di dirigenti medici, non professionalmente adeguati e privi del titolo specialistico pertinente alle cure di pazienti Covid, in violazione dei principi generali di appropriatezza e sicurezza delle cure, oltre a sguarnire reparti”.

Inoltre, a parere delle OO.SS, i dirigenti medici in questione, recandosi a lavorare in area COVID senza uno specifico ordine di servizio scritto e reiterato. si espongono a rischi personali, medico-legali ed assicurativi di particolare gravità sotto il profilo loro della sicurezza che di quella di tutti coloro con i quali essi interagiscono”.

Risulta, inoltre, ai sindacati, che “per far fronte alle criticità insorte presso  il Pronto Soccorso di Fermo, l’AV4  ha predisposto una netta riduzione della copertura medicalizzata del 118 territoriale, creando una situazione critica al Servizio di Emergenza Urgenza 118 nella gestione delle  situazioni sia di Emergenza che a quelle  afferenti i pazienti critici , in  specie delle patologie tempo dipendenti agli altri Ospedali della Regione, demedicalizzando Sant’ Elpidio a Mare e, di fatto, privando il servizio delle Unità Mediche della postazione di Porto San Giorgio, impiegate a supplire alla carenza di personale del Pronto Soccorso,  mettendo in ginocchio il Servizio di Emergenza Sanitaria Territoriale. Addirittura si verifica che i pazienti stazionino a lungo in barella negli ambulatori del Pronto Soccorso dove sono state ricavate delle camere di degenza persino nello studio del primario, in mancanza sia dell’OBI che del MURG. Risulterebbe, per altro, che il focolaio Covid 19 sia partito proprio dal P. Soccorso, dove non è stato previsto un adeguato percorso sporco - pulito, diffondendosi, poi, in tutti i reparti dell'ospedale, anche a causa di alcune situazioni di promiscuità.  A tal punto è lecito chiedersi se la Direzione abbia un piano pandemico appropriato e se si sia attenuta all’applicazione dello stesso”.

Per Fvm, Fassid, Fesmed, Cisl, Cgil, Anpo e Cimo “è evidente che l’adozione delle suddette decisioni organizzative, (succintamente indicate) oltre a manifestare l’inadeguatezza delle stesse, ha determinato la diffusione della infezione.  Ciò, a parere delle scriventi OO.SS, va attribuito alla cosiddetta “catena di Comando gerarchica sanitaria”, sia dell'ASUR che, più in particolare, dell'Area Vasta 4.  Difatti, proprio nei mesi in cui la pandemia stessa aveva palesemente diminuito la intensità della sua diffusione, si sarebbero dovute attuare le prescrizioni previste dai DPCM e dalle DGRM 523”.
 
Inoltre, "si coglie l’occasione per sottolineare, ancora una volta, che il disagio che si rileva in tutte le strutture sanitarie della Regione è da attribuirsi anche alla grave cronica carenza di personale medico e sanitario, per cui le scriventi OO.SS. da tempo stanno chiedendo che si avviino concorsi – a tempo indeterminato, sulla base delle esigenze reali”.

Per tutte queste ragioni si chiede ”un incontro urgente al fine di fare cessare prassi e comportamenti illeciti e/o illegittimi e ciò – da un lato – revocando gli atti assunti in difetto dei presupposti normativi sopra richiamati e - dall’altro – svolgendo gli interventi di controllo e di censura cui le Autorità sovraordinate sono deputati. Inoltre, predisporre le iniziative di controllo necessarie per garantire il rispetto delle norme a presidio della sicurezza e pertinenza delle cure e di avviare, ove previsto, le indagini del caso volte ad accertare se, nei comportamenti sopra descritti, siano ravvisabili estremi di reato disponendo – in caso affermativo - per l’immediata sospensione e inibizione di quanto di illecito dovesse emergere.”.

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