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Mercoledì 20 GENNAIO 2021
Carenza medici. Lombardia, Consiglio approva mozione del M5S

La mozione impegna la Regione a promuovere forme di aggregazione dei Medici di Medicina Generale, “soprattutto gruppi multi-specialistici” e una distribuzione dei mmg “più rispondente alle concrete esigenze dei pazienti, in particolare nelle zone più carenti”. Nella mozione si prevede che l’Ats comunichi il pensionamento dei mmg, “almeno ai pazienti anziani e fragili”, assegnandogli il nuovo medico secondo il criterio di prossimità,“fermo restando il principio di libera scelta”. Mammì: “Grande risultato”. LA MOZIONE

“È un grande risultato: troppi cittadini lombardi hanno difficoltà e disagi nell’accesso all’assistenza sanitaria perché in Lombardia mancano centinaia di medici di medicina generale. La programmazione della Lombardia non ha funzionato. Ora, proprio grazie alla mia mozione, si accelera e ATS sarà parte attiva nella scelta dei medici di medicina generale per i pazienti anziani e fragili”. Così Gregorio Mammì, consigliere regionale del M5S, commenta in una nota l’approvazione della mozione per garantire “la continuità e l’effettività dell’assistenza” a fronte dei numerosi pensionamenti di medici di base.
 
“Valuto questa approvazione come primo timido segnale positivo da parte del nuovo assessore alla Sanità”, afferma Mammì, che parla di “un cambio di rotta nel confronto delle opposizioni fin qui totalmente ignorate. Mi auguro che questo possa essere la prima di una serie di proposte per migliorare la sanità lombarda che, come Movimento 5 stelle, presenteremo”.

Per il consigliere del M5S “la situazione è ormai fuori controllo: gli anziani, i cronici, i pazienti fragili meritano un’assistenza medica degna di una regione all’avanguardia. Mi riservo di valutare nelle prossime settimane come e quanto la mozione del M5S sarà trasformata in un’azione concreta ed efficace. Gli effetti di questo cambio di passo e di un rinnovato interesse per gli investimenti nel comparto salute devono arrivare ai cittadini e ai territori che devono avere accesso a una sanità facile e vicina”.

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