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Mercoledì 27 GENNAIO 2021
Recovery plan. Lazzari (Cnop): “Non soddisfatti dal Ssn l’80% dei bisogni psicologici”

“La pandemia ha portato a livelli di malessere e disagio psicologico mai visti in precedenza, tali da costituire un concreto e primario problema non solo per la salute ma per la ripresa sociale. Per questo motivo serve che tutto il sistema pubblico - sanità, scuola, welfare - sia in grado di attrezzarsi di competenze psicologiche per limitare il disagio e potenziare le abilità di vita, il capitale umano, dentro gli scenari del post-pandemia". Così il presidente Lazzari durante l'audizione in Commissione Affari Sociali.

“Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza non deve essere volto soltanto a superare il periodo di crisi sanitaria, sociale ed economica, ma deve servire anche a gettare le basi per il sistema sociale ed economico delle prossime generazioni, un modo nuovo di sviluppo socioeconomico, benessere e salute dei cittadini”.
 
Lo ha detto David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale degli Ordine degli psicologi durante l'audizione in Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati sul Recovery plan.
 
“La situazione già problematica – ha continuato Lazzari - è stata amplificata e complicata dalla pandemia che ha portato a livelli di malessere e disagio psicologico mai visti in precedenza, tali da costituire un concreto e primario problema non solo per la salute ma per la ripresa sociale. Per questo motivo serve che tutto il sistema pubblico - sanità, scuola, welfare - sia in grado di attrezzarsi di competenze psicologiche per limitare il disagio e potenziare le abilità di vita, il capitale umano, dentro gli scenari del post-pandemia".
 
Nel corso dell’audizione il presidente del Cnop ha poi illustrato una serie di proposte da inserire nel Piano nazionale (introduzione dei voucher psicologici per le persone e le imprese, parità di genere, presidi di resilienza, piano nazionale di orientamento, contrasto alla povertà educativa, contrasto agli stereotipi di genere e promozione delle Stem), ricordando che “nel nostro Ssn abbiamo uno psicologo ogni 12mila abitanti, a fronte di una media dei principali Paesi europei di uno psicologo ogni 2.500 abitanti, questo significa che oggi l'80% dei bisogni psicologici fondamentali degli italiani non sono soddisfatti dal nostro sistema, e questo penalizza la salute ma anche lo sviluppo".

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