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Venerdì 05 FEBBRAIO 2021
San Giovanni Addolorata. Per il 31 marzo i sindacati annunciano sciopero

“Chi lavora e rischia la vita, con l’emergenza pandemica ancora in corso e la campagna vaccinale in atto, merita rispetto e riconoscimento e non certo la beffa di trovarsi con il salario accessorio decurtato. L’anticipo era stato concordato da sindacati e azienda già ad ottobre, ed è inaccettabile che si continui a rinviare”. Così in una nota Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl nel chiedere l’intervento della Regione Lazio.

Cresce la mobilitazione dei lavoratori dell’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma dopo che il tentativo di conciliazione tra azienda e Cgil Cisl e Uil, che si è tenuto ieri mattina davanti al Prefetto di Roma, ha registrato, quello che una nota sindacale definisce come "un preoccupante nulla di fatto".
 
“Ancora oggi non è stato fatto nessun passo avanti e i salari continuano ad essere ostaggio delle procedure e della burocrazia”, denunciano Massimiliano De Luca, Giovanni Fusco e Alberto Checola – segretari di Fp Cgil Roma Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Fpl Roma Lazio – al termine dell’incontro in prefettura. “Chi lavora e rischia la vita, con l’emergenza pandemica ancora in corso e la campagna vaccinale in atto, merita rispetto e riconoscimento e non certo la beffa di trovarsi con il salario accessorio decurtato”.
 
“L’’anticipo era stato concordato da sindacati e azienda già ad ottobre, ed è inaccettabile che si continui a rinviare, invece di riconoscere in ogni modo ai lavoratori l’impegno e il sacrificio che stanno offrendo all’intera comunità”, attaccano De Luca, Fusco e Checola. “Tanto più che le risorse, stanziate dalla Regione Lazio, ci sono e sono state certificate il 20 dicembre scorso. Così come c’è la disponibilità della direzione ad avviare la contrattazione integrativa. Ma il presidente del Collegio dei sindaci, nominato dalla Regione, continua a smentire la Regione stessa e a perpetrare un’ingiustizia palese come tenere ferma la contrattazione sui fondi 2019, 2020 e 2021. Non accettiamo che la burocrazia interna metta a rischio il diritto fondamentale alla retribuzione”.
 
“Chiediamo che la Regione Lazio intervenga subito”, proseguono i sindacalisti. “Bisogna mettere il personale nelle condizioni di dare il meglio. Anche attraverso segni tangibili come il premio di produttività e il rinnovo dei contratti di lavoro, fermi da 3 anni. Le trattative devo essere avviate immediatamente”.
 
“Per questo, dopo lo stato di agitazione indetto a novembre, faremo crescere la protesta con tutte le iniziative necessarie”, concludono De Luca, Fusco e Checola. “Il 22 febbraio prossimo è già programmato il presidio dei lavoratori fuori dall’azienda e, se non sarà sufficiente, il 31 marzo sarà sciopero di tutto il personale del San Giovanni Addolorata”.

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