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Martedì 23 FEBBRAIO 2021
Covid. Lombardia. Zona arancione ‘rafforzata’ in aree critiche Bergamo e Brescia. Rimodulata strategia vaccinale

Pur confermando le vaccinazioni per gli 'over 80' e per le categorie inserite nella 'Fase 1 bis’, la Regione annuncia la “rimodulazione della strategia vaccinale, in modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di sei mesi per la sua somministrazione” per avere maggiore disponibilità di dosi. La strategia partirà dai Comuni al confine tra la provincia di Brescia e Bergamo, dove c'è un “importante di focolaio di contagio legato alle varianti e alla situazione di tensione legata alla saturazione delle terapie intensive locali”.

Chiusura delle scuole elementari, dell'infanzia e dei nidi. Divieto di recarsi presso le seconde case, utilizzo dello smart working obbligatorio nei casi in cui è possibile. Oltre a obbligo a indossare mascherine chirurgiche sui mezzi pubblici e chiusura delle attività universitarie in presenza. E una nuova rimodulazione del programma di vaccinazioni mantenendo quelle per gli 'over 80' e per le categorie inserite nella 'Fase 1 bis'. E uso della strategia vaccinale come strumento di contenimento della diffusione concentrandosi sui comuni più critici.
 
Sono queste le nuove misure di contenimento del virus previste dall'ordinanza che il presidente di Regione Lombardia ha emanato oggi per tutta la provincia di Brescia e nei Comuni di Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso (in provincia di Bergamo) e Soncino (in provincia di Cremona) inserite in una zona Arancione 'rafforzata'.
 
“La decisione è stata presa dopo aver consultato la nostra Commissione dati, composta dai rappresentanti del mondo scientifico e in accordo con il Ministero”, ha riferito la vicepresidente e assessore a Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti, intervenuta in Aula del Consiglio regionale con il governatore Attilio Fontana e il consulente per il piano vaccini Guido Bertolaso.

“Abbiamo inoltre deciso - ha comunicato Moratti - una rimodulazione della strategia vaccinale come strumento prioritario del contenimento del contagio in modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di sei mesi per la sua somministrazione. Un'eventuale risposta positiva ci permetterebbe di avere maggiore disponibilità del vaccino che ad oggi è misura scarsa”.
 
“Regione Lombardia - ha sottolineato la vicepresidente - sta attuando un'attenta sorveglianza sanitaria per intervenire in modo circoscritto e preventivo sulle aree che oggi appaiono critiche, anche a causa delle varianti che si stanno diffondendo con rapidità. La strategia viene messa in campo al fine di consentire, allo stesso tempo, a quelle aree non interessate da un'accelerazione del contagio, di proseguire le normali attività”.
 
"Verranno infine concentrate nei limiti del possibile e delle linee guida del Ministero - ha concluso la vicepresidente - le attività di vaccinazione in particolare partendo dai Comuni al confine tra la provincia di Brescia e Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e alla situazione di tensione legata alla saturazione delle terapie intensive locali”.
 

 

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