quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 04 MARZO 2021
World Obesity Day. Foschi (Sicob): “Includere cura obesità nei Lea”

Questo il messaggio lanciato dalla Società Italiana della Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche. In Italia sono sei milioni le persone obese (il 10% della popolazione) e il loro numero è destinato a crescere, Sono inoltre ancora troppi gli ostacoli che impediscono ai pazienti di accedere facilmente a Centri specializzati e tempestivamente alle cure necessarie

“Oggi abbiamo lanciato una petizione al Ministro della Salute per includere la cura dell’Obesità nei livelli essenziali di assistenza e abbiamo ulteriormente messo a disposizione del pubblico gli strumenti utili per accedere facilmente ai Centri Sicob per la Cura dell’Obesità. Occorre inoltre chiamare a raccolta le associazioni dei malati perché si costituisca una grande comunità capace di accoglierli e di accompagnarli nel processo di cura”.
 
Così Diego Foschi, Presidente della Sicob, Società Italiana della Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche in occasione del World Obesity Day che si celebra oggi.
“Scopo della Giornata mondiale dell’Obesità – ha affermato – è richiamare l’attenzione del corpo sociale, delle persone affette da obesità, del mondo politico, dei media e dei professionisti sulla necessità di procedere speditamente verso un processo di prevenzione e di cura realmente efficace. In Italia abbiamo sei milioni di obesi (il 10% della popolazione) e il loro numero è destinato a crescere in funzione dell’ingresso degli adolescenti con obesità infantile, affezione per cui abbiamo la seconda posizione in Europa”.
 
L’obesità causa un grave riduzione della qualità di vita e rende più frequente la comparsa di altre malattie come il diabete, l’ipertensione, l’arteriosclerosi, le malattie cardiovascolari e rende maggiormente suscettibili alle infezioni e alle loro complicanze, compreso il Covid 19.
 
“Eppure gli ostacoli maggiori alla lotta all’obesità sono ancora tanti – aggiunge Foschi – e sono rappresentati dall’ignoranza della definizione ‘scientifica’ della malattia, dallo stigma sociale, dal pregiudizio che dipinge l’obeso non come un malato ma come un edonista autodistruttivo, dal mancato riconoscimento dell’obesità come malattia da curare nel contesto dei livelli essenziali di assistenza, dalla scarsità di reti dedicate alla presa in carico dei pazienti. Contro questi pregiudizi la Sicob si batterà sempre, perché i pazienti e la patologia abbiano la giusta attenzione. L’Obesità è stata la prima epidemia del nuovo millennio, non dimentichiamola”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA