quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 05 MARZO 2021
Vaccini Covid. Per lo Smi 10 euro a somministrazione sono una cifra “irrisoria, denigrante e discriminatoria”

Il sindacato propone 20 euro a somministrazione per la vaccinazione eseguita in ambulatorio e 25 euro a somministrazione al domicilio del paziente: “Pur volendo essere partecipi in questa campagna vaccinale e propositivi nella sua attuazione, non accetteremo compensi che non rispettino la nostra professionalità pur lasciando ad ognuno la libertà di scelta”. LA PROPOSTA DELLO SMI

Lo Smi Sicilia contesta la proposta discussa nell’ultima riunione tra sindacati e Regione relativo al compenso di 10 euro per la somministrazione del vaccino covid e avanza la propria proposta di partecipazione dei medici di medicina generale al piano per la vaccinazione anti-COVID”.

Dieci euro sono infatti, per Giuseppe Catania, Segretario Regionale SMI Sicilia, una cifra “irrisoria, denigrante e discriminatoria nei confronti di tutti i professionisti,  ma ancor di più rispetto ai suoi iscritti. Abbiamo intravisto, in questo, una indicazione distorta:  un medico del Lazio  vale di più di un professionista in Sicilia!”.

La sindacalista dello Smi osserva come la procedura di vaccinazione negli ambulatori dei mmg comporti, oltre alla somministrazione, “spese per l’organizzazione e per la  sanificazione degli studi. Nel Lazio l’accordo, invece,  è stato ben più remunerativo. Saranno, infatti, erogati per chi opera c/o il proprio ambulatorio anche contributi straordinari per la funzione organizzativa connessa alla vaccinazione anti COV-2”.

La proposta dello Smi è quindi di 20 euro a somministrazione per la vaccinazione eseguita in ambulatorio e 25 euro a somministrazione per vaccinazione eseguita al domicilio del paziente. “Tale costo - si legge nella proposta - è comprensivo della tariffa base (6,16, come da allegato D dell’ACN vigente) e di tutti gli oneri (amministrativo e/o collaboratore di studio, DPI, sanificazione, rifiuti speciali, copertura assicurativa extra ecc”.

“Pur volendo essere partecipi in  questa campagna vaccinale e propositivi nella sua attuazione, non accetteremo compensi che non rispettino la nostra professionalità pur lasciando ad ognuno la libertà di scelta. Consiglieremo, per questo, ai nostri iscritti, di vaccinare solo in hub pubblici, se rimarranno invariate le remunerazioni per prestazioni mediche”  conclude Catania.

© RIPRODUZIONE RISERVATA