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Venerdì 12 MARZO 2021
Vaccini Covid. In Veneto firmato protocollo con le imprese per la somministrazione ai dipendenti (e ai loro famigliari)

La somministrazione avverrà per mano dei medici competenti. La realizzazione del progetto dipenderà anche dalla disponibilità di dosi di vaccini che potrà fornire il Ssr. L’iniziativa sarà estensibile anche “ai familiari dei lavoratori aderenti che per età o per categoria di rischio rientrano nel piano sanitario nazionale regionale”. Zaia: “Chiediamo un minimo di coordinamento da parte delle associazioni degli imprenditori e i sindacati, altrimenti diventa una babele”. IL PROTOCOLLO

"Stamattina abbiamo deciso in urgenza di approvare il protocollo per le vaccinazioni aziendali. Ho sentito le associazioni degli imprenditori e i sindacati. Fin da subito, le aziende avranno a riferimento il direttore generale della loro Ulss”. Lo ha annunciato oggi, in conferenza stampa, il presidente del Veneto, Luca Zaia. Il Veneto diventa così la seconda Regione, dopo la Lombardia, ad approvare un protocollo del genere, ma già altre Regioni sono pronte a seguire il modello.

La somministrazione avverrà per mano dei medici competenti, che aderiscono al protocollo su base volontaria. La realizzazione del progetto dipenderà anche dalla disponibilità di dosi di vaccini che potrà fornire il Ssr.
 
Da Zaia un invito a una applicazione omogenea del protocollo. “Chiediamo alle associazioni un minimo di coordinamento, altrimenti diventa una babele”. "Gli input sono tanti. Appena possibile distribuiremo lotti di vaccini per creare questo nuovo network. Cerchiamo di fare in modo di organizzare l'offerta nelle imprese in base alla disponibilità di vaccini, perché noi dobbiamo continuare con le nostre vaccinazioni”. E le dosi, come è noto, sono attualmente limitate.

“Tutti i lavoratori aziendali - ha rassicurato Zaia - avranno titolo a essere vaccinati, ma si partirà solo con qualche azienda, a macchie di leopardo. Lo dico chiaramente. Ma in più, con quello che riteniamo un segno di civiltà, daremo la possibilità, qualora lo volessero, di vaccinare anche i familiari over 60 dei lavoratori”. L’iniziativa, si legge infatti sul protocollo, sarà estensibile anche “ai familiari dei lavoratori aderenti che per età o per categoria di rischio rientrano nel piano sanitario nazionale regionale”.

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