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Giovedì 25 MARZO 2021
Covid. AstraZeneca presenta i dati definitivi agli Usa. Lo studio di Fase III dimostra efficacia complessiva del 76% che sale all’85% negli over 65. Nessun problema di sicurezza rilevato

L'efficacia del vaccino nella prevenzione del Covid-19 sintomatico è stata del 76% (intervallo di confidenza: dal 68% all'82%) verificatosi 15 giorni o più dopo aver ricevuto due dosi somministrate a quattro settimane di distanza. Nella prevenzione di malattie gravi o critiche e ospedalizzazione, ha dimostrato un'efficacia del 100%. Dati che non solo confermano, ma anzi migliorano per la fascia over 65, quelli dell'interim presentata lo scorso 22 marzo, e rispondono ai dubbi sollevati da Fauci.

Dopo i risultati dell'interim comunicati lo scorso 22 marzo, anche i dati della 'full' dello studio di fase III del vaccino contro il Covid di AstraZeneca condotto negli negli Stati Uniti hanno confermato l'efficacia del prodotto. Più in particolare, l'efficacia del vaccino nella prevenzione del Covid-19 sintomatico è stata del 76% (intervallo di confidenza: dal 68% all'82%) 15 giorni o più dopo aver ricevuto due dosi somministrate a quattro settimane di distanza.
 
Inoltre, i risultati erano comparabili tra i gruppi di età, con un'efficacia del vaccino dell'85% (CI: dal 58% al 95%) negli adulti di età pari o superiore a 65 anni. Un endpoint secondario chiave, la prevenzione di malattie gravi o critiche e ospedalizzazione, ha dimostrato un'efficacia del 100%. Ci sono stati otto casi di grave Covid-19 osservati nell'analisi primaria con tutti quei casi nel gruppo placebo. Un risultato dunque coerente con l'analisi ad interim dello scorso lunedì 22 marzo.
 
Questa analisi di efficacia primaria include l'accumulo di 190 casi sintomatici di Covid-19 dai 32.449 partecipanti allo studio, altri 49 casi rispetto all'analisi ad interim annunciata in precedenza. I partecipanti sono stati randomizzati su un rapporto 2:1 tra il gruppo vaccino e placebo. Il vaccino è risultato ben tollerato e non sono stati identificati problemi di sicurezza.
 
Questi dati dovrebbero spegnere definitivamente le polemiche sollevate nei giorni scorsi dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Naid) guidato da Anthony Fauci. "Il vaccino è probabilmente molto buono - aveva detto Fauci in un'intervista alla Abc - ma il comunicato stampa diffuso dall'azienda non era del tutto accurato e potrebbe essere fuorviante". I dati forniti da AstraZeneca lo scorso 22 marzo, secondo il Naid, risalivano a prima del 17 febbraio e potevano non tenere conto della diffusione delle varianti del virus, causa probabilmente di un abbassamento dell'efficacia del vaccino.
 
Un giudizio respinto dall'azienda farmaceutica, stupita anche dal fatto che queste affermazioni non le fossero mai state comunicate in forma privata ma solo a mezzo stampa. Tra l'altro anche Pfizer per il suo vaccino contro il Covid comunicò primi i dati dell'interim, e solo dopo 9 giorni quelli dello studio completo. I risultati definitivi dello studio della casa anglo-svedese, come promesso, sono invece arrivati in meno di 72 ore.
 
Giovanni Rodriquez

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