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Martedì 30 MARZO 2021
Covid. Nuovo studio Oms-Cina esclude fuga dal laboratorio

Un nuovo studio congiunto Oms-Cina ricostruisce l’origine del virus Sars-CoV-2 escludendo l’errore umano e confermando così le conclusioni cui era giunta una ricerca condotta dagli ispettori OMS che si erano recati a Wuhan tra gennaio e febbraio. Il team ha proposto un approfondimento degli studi su pipistrelli, pangolini e altri animali selvatici, accreditati di essere “incubatori” del virus.

(Reuters) – Il coronavirus sarebbe stato trasmesso all’uomo dai pipistrelli, attraverso un altro animale. E’ questa la conclusione di uno studio congiunto OMS-Cina, secondo il quale una fuga dal laboratorio è un’ipotesi ‘estremamente improbabile’. I risultati, inizialmente riportati da Associated Press, corrispondono a ciò che gli esperti avevano evidenziato in occasione di una visita tra gennaio e febbraio a Wuhan, dove sono stati rilevati i primi casi di infezione da virus SARS-CoV-2 sull’uomo, a fine 2019.
 
Tre laboratori a Wuhan che lavorano con i coronavirus avrebbero avuto, secondo gli esperti, livelli di sicurezza “ben gestiti” e di alta qualità e non vi erano state segnalazioni di malattie respiratorie compatibili con il COVID-19 tra il personale. Inoltre, sempre secondo il rapporto, il personale non era risultato positivo al virus SARS-CoV-2 nello screening fatto successivamente per rilevare gli anticorpi nel sangue.

Molte domande restano comunque senza risposta rispetto al virus che ha scatenato la pandemia e il team ha proposto ulteriori ricerche su pipistrelli e pangolini in Cina e nel sud-est asiatico, oltre che indagini su altri animali selvatici come zibetti, visoni e furetti, che possono essere infettati dal virus.
Molti dei primi casi sull’uomo sono stati associati al mercato del pesce di Wuhan, che vende anche animali selvatici, “ma un numero di casi simili era associato ad altri mercati e alcuni casi non erano associati a nessun mercato”, spiega il report, aggiungendo che non è dunque possibile trarre conclusioni.
 
Fonte: Reuters Health News

Stephanie Nebehay e Emma Farge

(Versione italiana Daily Health Industry)

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