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Martedì 27 APRILE 2021
AstraZeneca: il suo vaccino salva milioni di vite eppure diventa la farmaceutica più antipatica in EU

La vicenda è ben nota: l’azienda di Cambridge, come le altre impegnatesi sui vaccini anti-Covid, ha profuso grandi sforzi e capitali per svilupparlo e arrivare al più presto a renderlo disponibile. Non solo ci è riuscita, ma lo ha anche messo a disposizione a prezzo di costo. Tutto assai lodevole. Poi però si gioca tutta la dote acquisita in credibilità e reputazione con il formidabile autogol della ridotta e diseguale distribuzione

Il CEO mondiale di AstraZeneca, il franco-australiano Pascal Soriot, tra i più navigati e competenti manager del settore, mi ha ricordato il mitico Comunardo Niccolai, stopper del Cagliari dello scudetto del 1970 e della nazionale vice campione del mondo all’Azteca.
 
Ottimo difensore, ha salvato infinite volte la sua squadra, eppure resta nella memoria collettiva per i suoi clamorosi autogol (da leggere il racconto del compianto E. Berselli nel suo “Il più mancino dei tiri).
 
La vicenda è ben nota: l’azienda di Cambridge, come le altre impegnatesi sui vaccini anti-Covid, ha profuso grandi sforzi e capitali per svilupparlo e arrivare al più presto a renderlo disponibile.
Non solo ci è riuscita, ma lo ha anche messo a disposizione a prezzo di costo. Tutto assai lodevole.
 
Poi però si gioca tutta la dote acquisita in credibilità e reputazione con il formidabile autogol della ridotta e diseguale distribuzione, consegnandone all’EU un terzo di quanto concordato, con inevitabile vulnus nella loro lotta alla pandemia.
Segue causa legale dalla EC, cosa mai vista prima. Il cui esito è tuttavia incerto data la debolezza dei contratti.
Ma al di là dei risvolti legali, e della penalizzazione del titolo in borsa, quali future reazioni dai vari attori del “sistema farmaco”?
 
L'EMA, organo della stessa EC che l’ha denunciata, con che occhi valuterà i futuri farmaci di AZ?
E le agenzie nazionali (AIFA, GBA, HAS, Min. Salud, ecc.) con quale animo gli attribuiranno prezzi e rimborso?
E quanto i medici dei Paesi EU danneggiati continueranno a prescriverne i farmaci?
 
Insomma, ci vuole del talento a farsi tanti nemici mentre intanto ne salvi le vite a milioni. Da far impallidire il mitico Tafazzi, festoso auto-percuotitore dei propri zebedei.
 
È evidente che devono esserci delle ragioni concrete e serie, ancora non del tutto chiarite, a spiegare quanto accaduto da parte di un’azienda così importante e blasonata, un tempo gioiello della Corona (Zeneca si chiamava ICI-Imperial Chemical Industries) anzi delle Corone, includendo anche quella Svedese per parte di Astra. Difficoltà di produzione, di approvvigionamento delle materie prime, accordi preferenziali legittimi più stringenti con altri (casa UK), scelte forzate, o chissà?
 
Però, per quanti meriti hai accumulato, quante vite stai salvando, alla fine rischi di restare quello dell’autogol eclatante di cui tutti si ricorderanno e per cui ti additeranno per sempre. Con ogni Domenica il coro dei tifosi avversari che quando stanno perdendo, più del loro centravanti evocano te.
 
Prof. Fabrizio Gianfrate
Economia Sanitaria


 

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