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Mercoledì 20 GIUGNO 2012
Un nuovo paradigma per la sanità? “Verificare prima di cambiare”



Gentile direttore,
 
prima di stabilire se una scelta strategica si è rilevata sbagliata, per poi bocciarla e cambiarla, bisognerebbe poter serenamente indagare, con matematica certezza, se è stata effettivamente applicata con scrupolosa attenzione.

Dall’avvento della legge 502/92 sono state legiferate parecchie buone idee, che guarda caso si accentravano sulla centralità del cittadino, la motivazione dell’operatore e così via dicendo; si prefiggevano insomma i medesimi obbiettivi odierni. Grazie al ciclo PDCA, o ruota di Demming, una strategia vincente si traduce come tale solo dopo aver pianificato un’idea e messa in opera (registrando sicuri/inconfutabili indicatori) per un determinato periodo, terminato il quale si valutano i punti di forza e deboli, che vengono discussi e migliorati, e a quel punto si può o continuare o cambiare radicalmente.

Direi che dal 1992 il periodo di prova è abbondantemente trascorso, giustamente dobbiamo emettere un verdetto di via libera o bocciatura, riguardo il modello adottato dal nostro Servizio sanitario nazionale, ma quale certezza hanno i legislatori che effettivamente siano state applicate, come Dio comanda, le normative.

Se autorevoli esponenti, come si evince nell’articolo odierno inerente il convegno CEI, si adoperano per sfornare validissime soluzioni che poi si traducono in mera burocrazia, tra 20 anni si discuterà ancora di cambiare ciò che in realtà non si è empiricamente sperimentato. Forse bisognerebbe concentrarsi su come cambiare la strategia d’indagine e verifica sull’applicazione delle norme, impresa decisamente ardua, ma stimolante sfida per gli autorevoli esponenti al convegno CEI.

Nadia Negri
Assistente amministrativo ospedale Maggiore Bologna
 

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